Rapporto Ecomafia 2009
Prosegue secondo Legambiente la mattanza silenziosa dell’ecomafia. In tre anni sarebbero arrivati in Campania 520 mila tir carichi di veleni
06 May, 2009
Campania capitale del tsunami ecomafia in Italia: maglia nera illegalità ambientale, ciclo del cemento e ciclo dei rifiuti. 3907 illeciti ambientali, 325 al mese, un giro d’affari in Campania stimato in circa quattro miliardi di euro gestito da 77 clan criminali, così Legambiente ha presentato, in estrema sintesi, il Rapporto Ecomafia relativo al 2009.
I numeri esposti quest’anno danno ancora una volta un’immagine di devastazione ed illegalità diffusa, in particolare per quel che riguarda lo smaltimento illecito di rifiuti speciali. È proprio la Campania, con 573 infrazioni accertate (il 14,7% sul totale nazionale) e 63 arresti, che si piazza in vetta a questa perversa classifica. Negli ultimi tre anni, si ipotizza siano stati smaltiti illegalmente in tutta la regione circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Questo vuole dire che circa 520 mila tir hanno scaricato il loro contenuto nelle campagne napoletane, nell'entroterra salernitano, nelle discariche abusive del casertano del beneventano e dell'avellinese. Al secondo posto si piazza la Puglia con 355 infrazioni accertate, 416 denunce, 271 sequestri, e 15 arresti. Al terzo posto la Calabria (293 infrazioni, 238 denunce, 567 sequestri), seguita dal Lazio con 291 reati, 358 denunce, 172 sequestri e ben 11 arresti. Al Nord il primato è del Piemonte.
Secondo i dati forniti dalla Guardia di Finanza, sottostimati, perché non tengono conto delle operazioni condotte dalla Forestale e dai carabinieri, sarebbero 1035 le di¬scariche abusive. Per quel che riguarda i nuovi traffici di rifiuti speciali, secondo il Rapporto, i camion partirebbero dal napoletano o dal ca¬sertano ed avrebbero come meta i boschi dell’Irpinia. Viene stimato che messi in fila i camion che dal 2006 hanno sversato illegalmente rifiuti nella regione si otterrebbe una colonna lunga circa 1000 chilometri e formata da 520.000 ca¬mion.
Legambiente denuncia, inoltre, le connivenze di alcuni appartenenti alle pubbliche amministrazioni, che secondo l’associazione, facilitano l’acquisizione di provvedimenti autorizzativi per impianti fatiscenti e tecnicamente carenti. La Stessa accusa viene dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che nella prefazione del Rapporto, spiega che esiste attualmente in Campania una forte connessione tra ecoreati ed istituzioni che in alcuni casi si rendono complici degli stessi.
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