Rifiuti a Torino: il terzo trimestre 2012 conferma il calo di produzione e raccolta differenziata
Secondo i dati forniti da Amiat ad Eco dalle Città nei primi nove mesi del 2012 la quantità di rifiuti raccolta (RSU più differenziati) è stata di 319 mila tonnellate con un calo che arriva al 5%. Confermato anche il calo della raccolta differenziata dell'0,6%: tra i materiali diminuisce la carta a causa anche della raccolta illegale. Roberto Bergandi, responsabile della Comunicazione Amiat: «Quando c'è la crisi diminuisce la produzione di rifiuti e in parte anche la differenziazione di rifiuti»
23 October, 2012
Eco dalle Città prosegue la raccolta dati sulla produzione rifiuti e l'andamento della raccolta differenziata nel 2012 a Torino. In base ai dati forniti da Amiat abbiamo aggiornato il quadro della situazione a settembre 2012. Nei primi nove mesi di quest'anno la quantità di rifiuti (RSU più differenziati) raccolta da Amiat è stata di 319 mila tonnellate con un calo dello 5,05% (nei primi nove mesi del 2011 è stata di circa 336 mila tonnellate).
Confermato anche il calo della raccolta differenziata. Nei primi nove mesi di quest'anno la percentuale di raccolta differenziata si conferma al 42% (nei primi nove mesi del 2011 era del 42,6%). La percentuale mensile di settembre 2012 corrisponde invece alla stessa dell'anno prima (42,1%).
«E' provato – ha dichiarato ad Eco dalle Città Roberto Bergandi, responsabile della Comunicazione Amiat - che quando c'è la crisi diminuisce la produzione di rifiuti e in parte anche la differenziazione di rifiuti. Nel periodo di recessione diminuiscono infatti i prodotti che più indicono sulla RD, quelli con più imballaggio. Sono diminuiti molto i RAEE anche perché è diminuita l'immissione al consumo. E' diminuita la carta raccolta: in parte perché è cambiata la tipologia di consumo e in parte per via degli episodi di raccolta illegale di carta e cartone che sottraggono materiale dal conteggio della RD. Diminuisce inoltre la quantità di organico prodotta dai mercati rionali: si sono ridotti gli scarti, gli ambulanti riescono probabilmente a vendere anche i prodotti di seconda scelta. E' aumentato anche il numero di persone che raccoglie l'ortofrutta avanzata alla fine del mercato».