Legambiente: “Tutti tentativi inutili: facciamo un’area C come a Milano”
Gli ecologisti bocciano l’idea di Palazzo Civico: troppo blanda. Soluzioni parziali non risolventi e assunte in clamoroso ritardo rispetto alle altre città italiane - da La Stampa del 31.10.2012
30 October, 2012
«Credo che i nostri amministratori abbiano una buona dose di incoscienza, con la benzina a 2 euro al litro, la vendita di biciclette che sorpassa quella delle auto e con una coscienza ecologica sempre più forte nelle nostre città, a non puntare con decisione a favore della mobilità sostenibile». A sostenerlo è Federico Vozza, vicepresidente Legambiente Piemonte. Che chiede alla giunta di fare di più al capitolo lotta alle polveri sottili. «Insomma - aggiunge Vozza -, non ci sono soldi da investire? Pochi giorni fa è stata quantificata in 56 milioni di euro la multa che l’Italia dovrà pagare all’Europa per le sue 255 discariche fuorilegge. Milioni di euro che saranno sottratti alle politiche a favore della raccolta porta a porta dei rifiuti e degli impianti di riciclaggio. La stessa sorte toccherà al nostro Paese e proquota a tutte le aree fuorilegge tra cui il Piemonte anche per lo smog. Solo allora probabilmente i nostri amministratori si accorgeranno quanto ci sarà costato aver investito così poco per disinquinare le nostre città». Poi entra nel merito della bozza del provvedimento elaborato da Enzo Lavolta: «Torino si appresta ad adottare provvedimenti parziali, non risolutivi e in estremo ritardo. Il blocco dei veicoli Euro3 diesel in Lombardia ed Emilia Romagna è in vigore da un biennio. Se poi la Regione non ci illumina sulla sua strategia anti-smog Torino continuerà a muoversi a passo di lumaca». Per Vozza ci stiamo perdendo un’occasione storica? «Non si tratta di convincere le famiglie a cambiare auto, quanto piuttosto a lasciarle in garage o a rottamarle. In questo momento siamo tutti più disponibili a cambiare abitudini, non motori. Il rinnovo del parco auto è stata per tanti anni la foglia di fico delle politiche anti-smog, ma è sul trasporto pubblico e sugli spostamenti non motorizzati che bisogna investire con coraggio. Per farlo servono risorse nell’immediato, reperibili con il meccanismo del pay per use adottato con successo a Milano con l’AreaC».