Provincia di Torino: industria e trasporti guidano il calo dei consumi energetici
Presentato l'ottavo Rapporto sull’Energia della Provincia di Torino: nel 2011 forte accelerazione del calo di consumi in atto dal 2007. Calano le emissioni climalteranti associate all’uso dell’energia: si rafforzano cogenerazione, teleriscaldamento e fonti rinnovabili. Il dossier integrale da scaricare e una sintesi in 10 punti
08 November, 2012
E' stato presentato presso l’Auditorium del Palazzo della Provincia di Torino in corso Inghilterra l’ottavo Rapporto sull’Energia. Dalla lettura del dossier che monitora i consumi energetici del territorio provinciale emerge che la domanda di energia nel 2011 si è contratta del 16% rispetto al picco di consumo del 2001, con un valore molto simile a quello del 1990. La riduzione di consumi registrata tra il 2010 e il 2011 rappresenta il calo maggiore mai registrato, e indica un'accelerazione del processo già in atto a partire dal 2007. A trainare tale riduzione sono i settori dell’industria e dei trasporti. L’industria subisce un vero e proprio crollo nell'ultimo anno con valori superiori a quelli, già rilevanti, registrati tra il 2008 e il 2009. Il dato del 2011 segna un calo di circa il 33% rispetto all’inizio del secolo. Analogamente, anche i consumi energetici nel settore dei trasporti sono in forte diminuzione e nel 2011 si registra il valore di consumo più basso degli ultimi vent’anni: 1.066 ktep. La riduzione rispetto al 1990 è del 5,5%, ma se paragonata ai picchi di consumo del 2001 la contrazione del consumo è del 25%. La tendenza, già avvertita nella prima metà degli anni duemila, ha accelerato fortemente negli ultimi anni con un crollo di quasi 150 ktep tra il 2007 e il 2008. Nel 2010 si è registrata una piccola ripresa nei consumi, che però sono diminuiti nuovamente lo scorso anno.
Parallelamente alla diminuzione dei consumi il Rapporto sull’Energia fotografa una crescita delle fonti rinnovabili, che soddisfano ormai in provincia di Torino il 10,4% della domanda degli utenti finali. Sebbene questo dato sia ancora lontano dall’obiettivo regionale al 2020 (superiore al 15%), il contributo delle rinnovabili al bilancio energetico provinciale non è più marginale e questo è testimoniato in particolare dalla quota di fabbisogno elettrico interno che viene soddisfatta al 23% con produzione rinnovabile locale, due punti percentuali in più dell’obiettivo europeo stabilito per il 2010.
Continua a crescere anche il contributo energetico del calore distribuito tramite teleriscaldamento, ormai pari al 10% della domanda di energia (termica ed elettrica) complessivamente richiesta dagli edifici della provincia. Notizie incoraggianti anche sul fronte delle emissioni di anidride carbonica associate all’uso dell’energia. Queste sono scese per la prima volta sotto i 12 Mton, quasi il 20% in meno di quanto registrato nel 1990. L’obiettivo di Kyoto (-6,5% rispetto al 1990) risulta quindi ampiamente raggiunto anche se il risultato è decisamente influenzato dalla contrazione della domanda di energia del comparto produttivo.
Ecco la sintesi del dossier in 10 punti.
I consumi totali di energia sono in diminuzione
Nel 2011 in provincia di Torino sono stati consumati poco più di 5 Mtep di energia, di cui il 66% rappresentati da gas naturale, il 24% da prodotti petroliferi e il 10% da fonti rinnovabili. Parte di questa energia (precisamente il 37%) è destinata a processi di trasformazione dell’energia (produzione di energia elettrica e calore) e parte utilizzata direttamente e in varie forme dagli utenti finali. L’andamento dei consumi totali di energia è in aumento del 14% dal 2000, ma in calo del 10% rispetto ai consumi di cinque anni fa. Se si esclude l’energia utilizzata in provincia per soddisfare un fabbisogno non interno (ovvero il surplus elettrico a saldo tra produzione e consumi di elettricità), i consumi totali scendono sotto la soglia dei 5 Mtep, il valore più basso mai registrato da quando la Provincia compie tali tipologie di rilevazioni.
La domanda di energia negli usi finali scende ai minimi storici
La domanda di energia negli usi finali, nel 2011, si è ridotta del 16% rispetto al picco di consumo del 2001. La quantità di energia richiesta dagli utenti finali è stata di poco inferiore a 4,3 Mtep, un dato molto simile a quello del 1990 (il minore della serie storica a disposizione). Il calo di consumi registrato tra il 2011 e il 2010 (-415 ktep), rappresenta la riduzione maggiore mai registrata. La contrazione della domanda energetica è in atto dal 2007, ma tale andamento si è rafforzato negli anni successivi. Fa eccezione il 2010, anno insolitamente freddo, in cui i consumi finali sono aumentati rispetto all’anno precedente. Tra tutti i settori sono solo gli usi civili a registrare un andamento non decrescente.
Industria e trasporti consumano meno energia di venti anni fa
Il settore industriale subisce un nuovo crollo nei consumi energetici tra il 2011 e il 2010. In valore assoluto la riduzione è stata superiore a quella, già rilevante, registrata tra il 2009 e il 2008. Sono infatti quasi 150 i ktep in meno richiesti dal comparto produttivo tra i due anni. Il dato del 2011 segna un calo di circa il 33% rispetto all’anno 2000. Analogamente, anche i consumi energetici nel settore dei trasporti sono in forte diminuzione e nel 2011 si registra il valore di consumo più basso della serie storica. La riduzione rispetto al 1990 è del 5,5%, ma se paragonata ai picchi di consumo del 2001 la contrazione è del 25%.
Dipendenza da approvvigionamenti esteri e gas naturale
Nel 2011 solo il 7% dei consumi totali deriva da produzione interna. Si conferma pertanto, anche per il 2011, la forte dipendenza del sistema energetico provinciale sia dall’ estero (circa il 93%), sia rispetto al gas naturale, pari al 66%. Quest’ultima percentuale è quasi uguale alla media degli ultimi cinque anni e non si osservano importanti processi di transizione verso altre fonti energetiche. Non essendo il nostro territorio dotato di riserve energetiche fossili, l’unica possibilità di limitare l’approvvigionamento estero e il consumo di gas naturale è quella di ricorrere ad un uso più consistente di fonti rinnovabili. Sebbene tali fonti stiano registrando tassi di crescita importanti negli ultimi anni, nel breve-medio periodo è difficile ipotizzare una reale transizione alle rinnovabili. La riduzione della dipendenza dal gas naturale dovrà pertanto essere trainata da una combinazione di strategie che vede al primo posto la riduzione dei consumi e dei fabbisogni delle utenze finali.
Fonti rinnovabili ancora lontane dagli obiettivi per il 2020
Tenendo in considerazione il contributo di tutte le fonti rinnovabili di energia negli usi finali, la percentuale di domanda energetica soddisfatta dalle rinnovabili nel 2011 è stata del 10,4%. Tale indicatore è molto importante perché deve essere preso in considerazione per monitorare uno degli obiettivi stabiliti a livello europeo per il 2020. Negli ultimi dieci anni, in provincia di Torino tale rapporto è aumentato di tre punti percentuali, troppo poco per consentire al nostro territorio di dare una risposta in linea con gli obiettivi stabiliti a livello nazionale e regionale.
La produzione elettrica da rinnovabili supera l’obiettivo per il 2010
Sia per il 2010 sia per il 2011 la produzione netta di energia elettrica da rinnovabili sfiora il 20% di quanto prodotto, leggermente inferiore al picco di 21,6% del 2009, ma ampiamente superiore ai dati degli anni precedenti (intorno al 15%). Ancora più importante risulta la quota di fabbisogno elettrico interno soddisfatto con produzione rinnovabile locale, che, per entrambi gli anni, risulta superiore al 23%. Il dato del 2010 è particolarmente importante perché a livello europeo esisteva un obiettivo del 21% di produzione elettrica da rinnovabili sui consumi totali elettrici. Così come è stato per l’Europa nel suo complesso anche in provincia di Torino questo obiettivo è stato pertanto raggiunto e superato. E’ l’energia idroelettrica a detenere la quota principale di energia rinnovabile elettrica con l’85% di quanto complessivamente prodotto. L’importanza relativa dell’idroelettrico è comunque in leggero calo, dato che negli anni precedenti tale quota risultava in media del 90%. Risulta stabile la quota prodotta dalla biomassa, nel 2011 al 9%, mentre cresce notevolmente la quota del fotovoltaico, dallo 0,5% del 2009, all’ 1,2% del 2010 e al 5,9% del 2011.
Il teleriscaldamento continua ad aumentare
L’utilizzo del calore prodotto e distribuito tramite reti di teleriscaldamento è in continua crescita e negli ultimi cinque anni è aumentato quasi del 50% con un picco di utilizzo nel 2010 di quasi 3.000 GWh. Il 90% di tale calore viene destinato a soddisfare il fabbisogno termico degli edifici e si concentra nella Città di Torino e nella prima cintura con una rete che andrà ulteriormente ad espandersi nei prossimi anni. In particolare, l’area nord della Città di Torino sarà interessata da importanti investimenti nel prossimo futuro. Negli usi civili il calore di teleriscaldamento sfiora il 10% della domanda del settore.
Centrati ampiamente gli obiettivi del Protocollo di Kyoto
Nel 2011 le emissioni di anidride carbonica associate all’uso dell’energia, per la provincia di Torino, sono scese, per la prima volta, sotto i 12 Mton, quasi il 20% in meno di quanto registrato nel 1990. Il valore medio del periodo Kyoto è fino ad oggi di poco superiore a 12,5 Mton, ben il 14,9% in meno rispetto al valore del 1990 (pari a 14,7 Mton). L’obiettivo di Kyoto in provincia di Torino è pertanto quasi sicuramente raggiunto e, per il momento, anche raddoppiato.
Sempre meno CO2 per unità di energia consumata
Rilevante è la contrazione del dato specifico di emissione rispetto all’energia consumata negli usi finali: per il triennio 2009-2011 pari a circa 2,75 ton/tep. Tale indicatore, prossimo a 3,5 ton/tep nel 1990 o 3,05 ton/tep nel 2005, descrive l’intensità di carbonio dell’uso di energia e la sua riduzione è frutto sia del miglioramento dell’efficienza nei processi di conversione e utilizzo dell’energia, sia di processi di sostituzione dei combustibili verso l’utilizzo di vettori energetici a minor contenuto di carbonio o verso le fonti rinnovabili.
Scenari al 2020
Nel 2020, nell’ipotesi che l’obiettivo di riduzione del 20% dei consumi totali venga raggiunto, si ipotizza una domanda finale di energia tra i 3,5 e i 3,3 Mtep. La percentuale di uso finale soddisfatto da fonti rinnovabili varierà di conseguenza tra il 15,1% e il 18,9%, in linea con gli obiettivi di burden sharing assegnati alla Regione Piemonte. Nel 2020 ci si attende, infatti, una produzione da fonti rinnovabili di circa 624 ktep, quasi equamente divisa tra produzione termica ed elettrica. L’aumento atteso è di circa il 40% rispetto ai valori del 2011. In termini di emissioni di CO2 lo scenario sugli usi finali porta a valori ben al di sotto gli obiettivi proposti al 2020 per l’Unione Europea.