Rinnovabili: nel 2035 supereranno il carbone
Secondo il World energy outlook dell'Agenzia internazionale per l'energia, nei prossimi decenni le fonti rinnovabili cresceranno fino a contendere al carbone il primato nel mix energetico mondiale. Nonostante la crescita, però, l'aumento di temperatura
13 November, 2012
Le energie rinnovabili diventeranno la seconda maggior fonte di produzione energetica al mondo entro il 2015 e si avvicineranno al carbone come prima fonte entro il 2035». La previsione è contenuta nel World energy outlook appena pubblicato dall'Agenzia internazionale per l'energia (Iea). «Un costante aumento dell’energia idroelettrica e la rapida espansione dei settori eolico e solare hanno rafforzato la posizione delle energie rinnovabili come una parte indispensabile del mix energetico globale – scrive l'Agenzia - Il rapido aumento delle fonti rinnovabili si deve ai costi tecnologici in calo, all’aumento dei prezzi dei combustibili fossili e soprattutto alle sovvenzioni statali».
A proposito di incentivi, secondo il World energy outlook il loro ammontare complessivo dovrebbe passare dagli 88 miliardi di dollari del 2011 ai 240 nel 2035. Cifre, sottolinea la Iea comunque ancora molto inferiori a quelle stanziate dai governi di tutto il mondo per sostenere i combustibili fossili (523 miliardi di dollari solo lo scorso anno). In ogni caso, l'Agenzia si attende il boom delle rinnovabili nei prossimi decenni, anche se la crescita non basterà a contenere le emissioni di CO2 al punto tale da limitare l’aumento di temperatura globale entro un massimo di 2 gradi centigradi, come auspicato dalle Nazioni Unite.
Proprio su questo aspetto si concentra il commento di Greenpeace ai dati contenuti nel rapporto. «L'ultima edizione del World energy outlook mostra come, da qui al 2035, circa metà della nuova produzione di elettricità che andrà in rete verrà da fonti rinnovabili – scrive l'associazione - Sembra un dato positivo, non lo è: si tratta invece di una quota largamente insufficiente a contenere le emissioni di gas serra nella misura necessaria a evitare il caos climatico che ci attende». Secondo Greenpeace, occorrono sforzi largamente superiori per salvare gli equilibri climatici del Pianeta. «Per quanto il rapporto dia una forte crescita delle rinnovabili, è necessaria una crescita doppia rispetto a quella prefigurata: non raggiungere il 65% della quota di elettricità verde sul totale entro il 2035 equivarrebbe a confermare una tendenza al riscaldamento globale che vedrebbe aumentare le temperature tra i 4 e i 6 gradi Celsius – prosegue l'associazione - Senza piani più ambiziosi per le rinnovabili, infatti, la Iea mostra come da qui al 2025 potrebbero essere realizzate 700 nuove centrali a carbone: un disastro per il clima, per l'inquinamento atmosferico, per le risorse idriche e per molti ecosistemi minacciati dalle estrazioni del combustibile più sporco e dannoso». Meno critico il commento del WWF, secondo il quale, comunque «occorre tagliare i sussidi ai combustibili fossili e reindirizzare il denaro verso le rinnovabili».