La Regione mette un freno ai grandi centri commerciali
- da La Repubblice del 21.11.2012
21 November, 2012
di Sara Strippoli
SARÀ incentivata la costruzione di centri commerciali sulle aree dismesse, a condizione che lo siano da almeno trenta mesi. Divieto assoluto invece di costruirli sulle aree agricole. La Regione cerca così di limitare la moltiplicazione dei colossi della grande distribuzione e fissa alcune nuove regole partendo dalla legge Monti sulle liberalizzazioni. Prima delle quali la necessità di incassare il via libera da tutti e tre gli enti pubblici: per avere l’autorizzazione dovranno esprimersi a favore Comune, Provincia e Regione. Basterà anche un solo veto per fermare tutto. Altra norma del pacchetto sul commercio approvato ieri a Palazzo Lascaris: i nuovi centri dovranno destinare al massimo il 15 per cento della loro superficie ai piccoli negozi interni. Lo scopo è evitare che gli esercizi di più piccole dimensioni lascino il quartiere per trasferirsi all’interno dei centri commerciali, inseguendo il richiamo di un maggior passaggio di clienti. Prima il tetto era fissato al 25 per cento. Particolarmente interessante l’incoraggiamento a costruire sulle aree di-
smesse. I trenta mesi di attesa servono ad impedire che un’azienda decida di chiudere l’attività licenziando personale con la sola finalità di fare profitto cedendo l’area o l’edificio.
"Le dismissioni quindi devono essere real", spiega l’assessore al commercio William Casoni «e quei trenta mesi di inattività rappresentanouna garanzia». Un altro punto della proposta della giunta approvata ieri con alcuni emendamenti dell’opposizione riguarda l’incentivo ai trasferimenti di attività commerciali in zone più funzionali per i cittadini.
"Questo provvedimento, spiega Casoni "evita che lascadenza dei termini della moratoria 27 novembre e le liberalizzazioni previste dal 2014 e sulle quali pende il giudizio della Corte costituzionale, possano danneggiare il piccolo-medio commercio piemontese". E dal primo gennaio sarebbero poi entrate in vigore nuove norme nazionali ancor più ispirate da principi di liberalizzazione.
"L’obiettivo complessivo è una riorganizzazione più razionale delle attività commercial"», è la sintesi dell’assessore al commercio. Il Pd ha votato a favore e le ragioni del sì le spiega il consigliere Wilmer Ronzani: "Siamo giunti ad un ottimo risultato, difendere i piccoli commercianti. Il centrodestra alla guida della Regione tiene fede alla promessa di sostenere i negozi di prossimità. Abbiamo sempre ritenuto che dovesse essere ridotta la percentuale delle aree destinate alla grande distribuzione nelle grandi città proprio per tutelare i centri storici". Soddisfatti Pdl e Lega: "Un mano tesa al settore del commercio ». Critico il Movimento 5 stelle: "Casoni si è trincerato dietro un provvedimento modesto e poco coraggioso. Sono stati accolti soltanto due emendamenti. Si doveva fare di più". E Andrea Buquicchio per Idv chiede che lo stesso diritto di veto di Provincia e Regione valga anche per la nuova