Ilva, a Palazzo Chigi ascoltate le parti sociali prima di presentare il decreto
Si è tenuto govedi 29 a Palazzo Chigi l’incontro tra il Governo, le parti sociali e le amministrazioni territoriali sul caso ILVA. Domani sarà presentato in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cercherà di recepire tutte le esigenze manifestate dalle parti sociali
29 November, 2012
Per il Governo hanno partecipato il Presidente del Consiglio e i Ministri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, della Coesione territoriale, del Lavoro e della Salute. In rappresentanza delle parti sociali erano presenti i Segretari generali della CGIL, della CISL, della UIL e dell’UGL. Le amministrazioni territoriali erano rappresentate dal Presidente della Regione Puglia, dal Presidente della Provincia, dal Sindaco e dal Prefetto di Taranto. Hanno partecipato inoltre il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’Avvocato generale dello Stato, il Presidente dell’ILVA, il Presidente di Confindustria e alcuni Senatori e Onorevoli in rappresentanza delle forze politiche del: PD, PdL, UDC, IdV, Coesione Nazionale, Popolo e Territorio, FLI.
“Il Governo” – ha affermato il Presidente Monti all’inizio della riunione – “vive questa questione come un momento di vera prova per il nostro Paese. Non possiamo permetterci di dare un’immagine dell’Italia come di un Paese dove non sia possibile conciliare il rispetto assoluto della magistratura, la tutela dell’occupazione, la protezione della salute e dell’ambiente, il mantenimento di un settore strategico come quello dell’acciaio. Per questo abbiamo bisogno di sentire il vostro punto di vista e le vostre valutazioni”.
Il Governo considera prioritaria la tutela della salute e dell’ambiente. Considera altresì il polo produttivo di Taranto un asset strategico per l’economia regionale e nazionale. Il funzionamento del polo industriale, infatti, oltre al territorio della Regione Puglia, coinvolge direttamente anche gli stabilimenti dell’ILVA in Liguria e Piemonte (Genova, Novi Ligure e Racconigi) e fornisce acciaio a diverse realtà industriali e straniere.
Negli ultimi mesi il Governo ha seguito con attenzione tutti gli sviluppi del caso ILVA: inizialmente, a luglio, con la firma di un protocollo di intesa e lo stanziamento di 336 milioni di euro per favorire il superamento della cause che avevano portato nei giorni precedenti al sequestro di una parte degli impianti.
Il 5 settembre, a seguito della riunione organizzata dal Governo a Taranto del 17 agosto, il Consiglio dei Ministri ha concordato una strategia condivisa con le amministrazioni territoriali, con una finalità importante: assicurare l’equilibrio tra la continuità produttiva, la sostenibilità ambientale, e la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. Una strategia che mira anche a evitare un impatto negativo sull’economia stimato di 8 miliardi di euro annui.
Segue la stessa linea il rilascio da parte del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) che anticipa le prescrizioni e gli obiettivi fissati dall’Unione europea, che entreranno in vigore nel 2016. L’AIA prevede che le procedure e i tempi del risanamento non interferiscano con l’esercizio ordinario dell’attività industriale. Il 15 novembre è stato approvato il piano di interventi che stanzia le risorse necessarie, stimate in circa 3 miliardi di euro, per il risanamento ambientale dell’azienda e quello della città di Taranto. Il piano ha definito un cronoprogramma, dal 2012 al 2014, con le priorità degli interventi.
Al termine della riunione il Governo ha annunciato l’esame da parte del Consiglio dei Ministri di domani di un decreto legge che recepisca le esigenze manifestate dalle parti sociali e dalle amministrazioni territoriali durante l’incontro. Decreto che consenta il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’AIA e la terzietà del meccanismo di controllo. Inoltre verrà costituito un apposito Osservatorio e si sta studiando un modo specifico un “progetto di salute per Taranto” che preveda il proseguimento dell’attività di sorveglianza epidemiologica soprattutto in età pediatrica.