Energie senza bugie, Aper: il caro bolletta non è colpa delle rinnovabili
L'associazione ha pubblicato la nuova edizione del rapporto “Energie senza bugie”, con un'analisi dei costi e dei benefici delle tecnologie per l'energia pulita: alla base dei continui rincari della bolletta energetica degli italiani c'è l'aumento del costo di gas e petrolio
03 December, 2012
Quanto pesano davvero le fonti rinnovabili sulla bolletta elettrica degli italiani? Una risposta arriva da Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili) che ha pubblicato, in collaborazione con l'Osservatoriointernazionale sull'industria e la finanza delle rinnovabili, la nuova edizione edizione del dossier “Energie senza bugie” (vedi allegato). Il documento analizza, cifre alla mano, l’impatto delle fonti rinnovabili sulla spesa energetica degli italiani e presenta una stima dei costi e dei benefici economici derivanti dallo sviluppo di fotovoltaico, idroelettrico, eolico, bioenergie e geotermia in Italia.
Secondo Aper, in particolare, alla base dei continui rincari della bolletta c'è soprattutto l'andamento del prezzo del petrolio, cresciuto del 300% negli ultimi 10 anni, e del gas, che nello stesso periodo è lievitato addirittura del 400%. È per questo, e non a causa degli incentivi per le fonti rinnovabili, che secondo l'associazione le famiglie italiane pagano mediamente per l'elettricità 524 euro all’anno rispetto ai 338 di 10 anni fa. Un incremento del 55%, in larga parte ascrivibile alle fonti fossili (passate dal 31% al 57% del totale).
I sussidi statali alle rinnovabili, osserva ancora il dossier di Aper, rappresentano invece il 13% della bolletta e, nella valutazione complessiva vanno presi in considerazione anche i benefici garantiti dalla riduzione delle importazioni di combustibili fossili, dalla creazione di nuovi posti di lavoro e dalla riduzione delle emissioni inquinanti, in primis quelle di CO2. Benefici che ammontano complessivamente a oltre 227 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2008 e il 2030, ottenuti a fronte di un investimento totale di 133 miliardi di euro per gli incentivi, cui vanno aggiunti 2 miliardi legati all'intermittenza delle rinnovabili e di quasi 4 miliardi per le importazioni varie.
Secondo Aper, in definitiva, quello che vuole gli incentivi alle rinnovabili come principale causa del caro bolletta è soltanto un miti da sfatare. Le tecnologie per l'energia pulita, al contrario, rappresentano un investimento molto conveniente per il sistema Paese, perché, oltre ai benefici ambientali, garantiscono nuova occupazione (le stime parlano di 130.000 addetti tra il 2011 e il 2020) e una riduzione della dipendenza italiana dalle importazioni di combustibili fossili dall'estero.