Efficienza energetica nell'illuminazione pubblica, Enea: il punto sul Progetto Lumière
Durante un convegno promosso a Roma dall'Enea si è tracciato il quadro generale del grado di efficienza energetica dei sistemi di illuminazione delle città italiane, con alcune sorprese e nuovi progetti per il futuro
04 December, 2012
di Severino Antonelli
Una serie di proposte pensate per «favorire la riduzione e razionalizzazione dei consumi di energia elettrica degli impianti di pubblica illuminazione, oltre che a contribuire al conseguimento dei traguardi europei in termini di contenimento delle emissioni ad effetto serra ed incremento dell’efficenza energetica degli usi finali dell’energia». Sono stati questi i principali contenuti del convegno “Lumière: l’efficenza energetica al servizio dell’illuminazione pubblica”, promosso a Roma da Enea nell'ambito del Progetto Lumière sull'efficienza e sulla razionalizzazone dell'illuminazione pubblica.
L’inaugurazione del convegno è stata affidata a Giovanni Lelli, commissario dell’Enea, che ha esposto le prerogative attraverso cui l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile in collaborazione con il CRIET ( Centro di Ricerc a Internazionale in Economia del Territorio) ha pianificato gli obiettivi di “Lumière”. «Per arginare uno spreco che ha portato il consumo energetico medio italiano a 100 kWh per abitante, a fronte, ad esempio, del consumo tedesco attestato a 42 kWh per abitante, e tenendo in considerazione che tra il 15% e il 25% del consumo energetico nazionale è dovuta all’illuminazione pubblica e privata – ha dichiarato Lelli – occorre indirizzare le attenzioni ad un risparmio che tenga sempre in considerazione, come principio fondamentale, la parità di servizio reso dalla pubblica amministrazione». Un obiettivo che, secondo il commissario Enea, si può raggiungere solo attraverso una «ingegnerizzazione dei dispositivi», ovvero la creazione di una rete capace di individuare gli sprechi e razionalizzare la spesa energetica.
Il target cui puntare, secondo Lelli, è quello di «ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a 2 Twh l’anno, con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro», e per raggiungere questo risultato l'Enea ha istituito il nuovo Osservatorio nazionale Lumière, che coinvolgerà coloro che, tra Comuni, Esco, produttori di tecnologie e promotori della sostenibilità – questi i quattro network attraverso cui il Progetto Lumière fino adesso ha operato – già hanno partecipato direttamente e indirettamente alla nascita del progetto. L'Osservatorio, in altri termini, punterà alla «riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione».
Lelli ha poi citato l’esempio dello Smart village di Casaccia, uno dei centri di ricerca dell’Enea, dove per sopperire in parte alla spesa complessiva di 10.000.000 di euro per il mantenimento energetico di tutto il sistema di uffici e laboratori si sta realizzando un’infrastruttura pilota di ricerca per dimostrare i paradigmi e le tecnologie delle Smart Cities. Quello delle città intelligenti, tra l'altro, rappresenta un aspetto indispensabile per la trasformazione energetica e ambientale delle città, e, secondo Mauro Annunziato, coordinatore di Enea – Progetto Smart City, dovrà essere articolato a livello governativo, delle city utilities e dei cittadini, e dovrà comprendere al suo interno progetti come una PLC (Power Line Communication ), ovvero una tecnologia di banda larga impiantata sulla rete elettrica, e l’utilizzo di innovazioni già consolidate come le lampade al LED e la telegestione degli impianti.
Sempre di “sostenibilità al 100%” per le future smart cities ha parlato nel suo intervento la coordinatrice del Progetto Lumière, la dott.ssa Nicoletta Gozo. Tra i servizi che il progetto ha voluto dare alle amministrazioni comunali responsabili su tutto il territorio nazionale della manutenzione di 10 milioni di punti luce è stato evidenziato in particolare quello del supporto alla compilazione del Piano regolatore dell’illuminazione comunale (Pric), capace di poter evidenziare gli sprechi e prevenirli. Dal 2009 sono stati supportati 42 comuni, grazie anche ai dati ottenuti grazie a 44 audit energetici, e alla creazione delle Linee Guida per i Comuni, in grado dare agli amministratori comunali un vademecum per migliorare l’efficenza dei sistemi di illuminazione pubblica, attraverso, da una parte, lo schema guidato per la redazione dei Pric, e, dall’altra, con il supporto nella redazione dei bandi di gara per la riqualificazione di questi servizi.