Il punto sui rifiuti di Napoli, Sodano: «Mancano fondi e impianti, differenziata ferma a 320.000 cittadini»
In occasione della premiazione dei Comuni Ricicloni della Campania, il vicesindaco di Napoli fa il punto della situazione sul ciclo integrato dei rifiuti: la mancanza di risorse ha rallentato l'estensione del porta a porta, ma resta da chiudere anche la questione degli impianti per il trattamento dell'umido
13 December, 2012
«Purtroppo devo riconoscere che abbiamo mancato l'obiettivo annunciato lo scorso anno, ovvero arrivare a servire 500mila cittadini napoletani con la raccolta differenziata porta a porta». Ad ammetterlo, in occasione della cerimonia di premiazione dei Comuni Ricicloni della Campania, è il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, precisando che al momento sono 320.000 le persone raggiunte dal servizio. Il problema principale, secondo Sodano, è stato il ritardo del trasferimento dei fondi necessari da Regione e governo centrale. «Siamo ancora in attesa dei 5 milioni di euro che ci erano stati promessi dall'allora ministro Prestigiacomo e successivamente confermati dal successore Clini – aggiunge Sodano – e solo adesso la Regione Campania ha sbloccato fondi che aspettavamo da mesi».
All'inizio del 2013, comunque, il porta a porta dovrebbe essere esteso ad altri 100.000 napoletani, grazie alla gara già aggiudicata lo scorso ottobre. Numeri che non soddisfano appieno l'amministrazione comunale, anche per quanto riguarda le percentuali di differenziata raggiunte. «Chiuderemo il 2012 con il 25% di raccolta differenziata, con un picco del 30% a dicembre – spiega il vicesindaco – ma, anche se si tratta dell'11% in più rispetto a quando ci siamo insediati a Palazzo San Giacomo, è ancora troppo poco».
I problemi finanziari, tra l'altro, non rappresentano l'unico scoglio per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti a Napoli e in Campania. Resta ancora aperta, infatti, la spinosa questione degli impianti, a cominciare da quelli per il trattamento della frazione organica. «La città di Napoli spende ogni anno 8 milioni di euro per inviare fuori regione 40.000 tonnellate all'anno di umido – aggiunge Sodano – Con questa cifra si potrebbe finanziare la costruzione di un digestore anaerobico». Un paradosso che il Comune ha promesso da tempo di risolvere. «Entro l'anno avvieremo un bando comunale per la realizzazione di un digestore nell'area di Napoli Nord e abbiamo già in corso di autorizzazione un piccolo impianto da 10.000 tonnellate nel carcere di Secondigliano – annuncia il vicesindaco con delega ai Rifiuti – Si tratta di un progetto dal valore soprattutto sociale e simbolico, che però ha comunque la sua importanza».
Alla fine, un appello: «Anche e soprattutto in questo momento di crisi – conclude Tommaso Sodano – è importante che le amministrazioni si sforzino di non tagliare sulle politiche ambientali, nonostante la cronica carenza di risorse».