Rifiuti in discarica, sedici comuni della provincia di Bari conferiranno a Trani fino a giugno
La discarica di Giovinazzo non apre e sedici Comuni del Barese (ex Ato Bari 4, capofila Altamura, e Bari 2, capofila Bari) invieranno 400 tonnellate al giorno di rifiuti a Trani ancora per altri sei mesi - Articolo del corrieredelmezzogiorno.corriere.it del 3 gennaio 2012 di Carmen Carbonara
07 January, 2013
Carmen Carbonara
I rifiuti di sedici Comuni del Barese (appartenenti all’Ato Bari 4 e Bari 2), per circa 400 tonnellate al giorno, arriveranno a Trani ancora per altri sei mesi. Tutto perché la discarica di Giovinazzo, nella quale dovrebbero essere conferiti, non è ancora stata adeguata e la Regione ha dovuto prorogare il conferimento temporaneo a Trani fino ai primi di luglio, dopo alcuni ritrovamenti di reperti fatti all’interno dell’impianto.
L’ordinanza regionale firmata da Nichi Vendola è stata notificata qualche giorno fa all’Amiu di Trani, che gestisce la discarica comunale a servizio del bacino Bari 1. Solo che l’impianto tranese, da semplice discarica di bacino, si è trasformata in strumento per risolvere ogni di tipo di emergenza ambientale in Puglia. A metà ottobre scorso l’impianto di contrada Puro Vecchio avrebbe dovuto ospitare, in aggiunta a quelli di Giovinazzo, anche i rifiuti di 21 Comuni del Sud Barese, dopo il sequestro della discarica di Conversano. A Trani si sarebbero dovuti smaltire più mille tonnellate al giorno tra le quattrocento del bacino di competenza, altrettante del Bari 2 e 4 e 240 tonnellate del Sud Barese. Contro questa ipotesi, il sindaco Luigi Riserbato e l’intera giunta opposero una serie di ragioni di natura economica e sanitaria. L’immondizia a Trani non arrivò mai grazie alla concessione della facoltà d’uso all’impianto da parte della procura di Bari. Sulla possibilità di una proroga per quelli provenienti da Giovinazzo, in realtà a Trani nessuno aveva dubbi. «Era un provvedimento atteso», spiega l’amministratore unico dell’Amiu, Antonello Ruggiero. «Il punto è che i rifiuti arrivano, ma i pagamenti giungono con molto comodo.
L’Amiu di Bari e la Daneco hanno provveduto solo di recente a saldare, la prima, le fatture di luglio e agosto, la seconda quella del solo mese di luglio». Quello dei Comuni che non pagano per conferire i rifiuti a Trani è un problema generalizzato, tanto che l’Amiu è dovuta ricorrere in qualche caso anche ai decreti ingiuntivi per vedersi riconoscere quanto le spettava anche da alcuni Comuni del Bari 1. E, in molti casi, attende ancora il saldo di diverse mensilità. L’unica contropartita, per ora, Trani la sta avendo in termini economici dalla Regione che ha deciso di aumentare le risorse destinate alla differenziata. «In aggiunta ai 750mila euro stabiliti da un protocollo d’intesa già siglato, la giunta ha stanziato 280mila euro per progetti mirati all’incremento della raccolta differenziata» spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Giuseppe De Simone. Grazie a queste somme, nel 2013 dovrebbe partire anche l’attesa raccolta «porta a porta», annunciata e mai attuata dall’ex amministrazione Tarantini. Nell’aprile scorso, il servizio doveva essere sperimentato - secondo quanto annunciarono gli allora amministratori comunali - in una microzona del centro. Ma l’annuncio è rimasto tale. «È ancora da stabilire in quali zone e in che termini attuarla» spiega l’attuale assessore all’Ambiente. «Trattandosi di importi superiori ai 400mila euro, siamo obbligati a indire una gara europea per individuare l’azienda che dovrà fornirci i nuovi mezzi per la raccolta». Intanto, dall’1 gennaio la Trasmar di Barletta è subentrata alla cooperativa Rosa Blu nel servizio di raccolta di carta e cartoni smaltiti dagli esercizi commerciali e attività produttive. Mentre lo stesso servizio per plastica e vetro, sempre smaltito dalle utenze non domestiche, è ancora effettuato dalla Rosa blu. Il resto della raccolta differenziata per le utenze domestiche rimane, invece, di competenza dell’Amiu spa.
Giovinazzo non apre, i rifiuti vanno a Trani