WWF: pannelli solari sull'1% della superficie mondiale per soddisfare tutto il fabbisogno energetico al 2050
Secondo uno studio dell'associazione ambientalista, basterebbe "sacrificare" al fotovoltaico meno dell'15 del territorio mondiale per arrivare a coprire con l'energia solare l'intero fabbisogno elettrico del pianeta
17 January, 2013
Basterebbe riservare meno dell'1% del territorio mondiale al fotovoltaico per arrivare a coprire il 100% della domanda energetica globale fino al 2050. Lo sostiene uno studio del WWF intitolato “Solar PV Atlas: solar power in harmony with nature” (vedi allegato) e appena presentato ad Abu Dhabi, a margine del World Future Energy Summit. Il documento, elaborato dall'associazione ambientalista insieme a tre aziende del settore fotovoltaico (First Solar, 3TIER e Fresh Generation) cerca di dimostrare che, con una pianificazione adeguata e le opportune precauzioni, i pannelli fotovoltaici non rappresentano una minaccia per il paesaggio. Anzi, sarebbe sufficiente “sacrificare” una quota minima del territorio mondiale per soddisfare addirittura il 100% del fabbisogno elettrico globale.
La ricerca del WWF parte da sette casi di studio relativi ad altrettanti paesi: Indonesia, Madagascar, Messico, Marocco, Sud Africa, Turchia, e lo stato indiano del Madhya Pradesh. In tutti gli esempi analizzati, nonostante differenze territoriali e di irraggiamento talora anche molto marcatr, mostrano che con una pianificazione adeguata si riescono ad ottenere risultati importanti sul fronte della produzione di energia fotovoltaica senza minare la conservazione del paesaggio.
«Le centrali elettriche fotovoltaiche possono consentire il raggiungimento di notevoli benefici, tra cui ritorni economici garantiti a breve termine - commenta il responsabile del settore Sostenibilità di First Solar, Lettemieke Mulder - La sostituzione della rete elettrica esistente con pannelli fotovoltaici comporterebbe inoltre una riduzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra e di metalli pesanti, così come del consumo idrico». In altri termini, conclude il WWF, perché la tecnologia fotovoltaica esprima al meglio le proprie potenzialità occorre riprogettare le reti elettriche esistenti e programmare la realizzazione di impianti su larga scala collocati in punti strategici e gestiti in modo responsabile.
«In Italia continuano a prevalere gli interessi degli idrocarburi e la mancanza di capacità di futuro - commenta Mariagrazia Midulla del WWF Italia – Il rapporto del WWF dimostra che la soluzione è a portata di mano, e non contrappone paesaggio, conservazione della Natura e rinnovabili. Gli assolati tetti delle nostre città, delle industrie e dei centri commerciali, oltre che le tante aree dimesse, non vedono una forte presenza di impianti solari, al contrario di quel che avviene in Paesi con meno insolazione. Potremmo ricominciare da lì».