L’IMBALLAGGIO: STORIA, FUNZIONE, CURIOSITÀ
L’IMBALLAGGIO: STORIA DI IERI E STORIA DI OGGI
03 March, 2004
Fin dai tempi più antichi l’uomo ha avuto la necessità di contenere e proteggere i prodotti della terra, i manufatti, le merci in genere. Dalle anfore per olio e vino alle fiale per i profumi, dalle ceste per la frutta alle scatole per unguenti o alle bisacce per i semi: trovare e costruire contenitori per le merci è stata da sempre una importante attività. Questi strumenti di contenimento si sono arricchiti nel tempo con l’utilizzo dei metalli e fino all’Ottocento sono rimasti sostanzialmente invariati per quanto riguarda la forma e il materiale. Nell’ultimo secolo invece, i metodi e i materiali utilizzati per imballare le merci sono radicalmente cambiati. Questo è accaduto soprattutto per il diverso ruolo che gli oggetti e le merci hanno assunto nella vita quotidiana, a seguito dell’industrializzazione, ed alla crescita capillare che la distribuzione ha avuto nel corso del tempo. L’imballaggio entra così a far parte della nostra cultura, ne diventa un elemento importante, un’icona del nostro tempo. La storia degli imballaggi è collegata anche nel nostro Paese ai cambiamenti del sistema economico. La rapidità della crescita dell’Italia, dal 1960 ad oggi, ha comportato un rivoluzionamento delle economie tradizionali, dei mercati e, di conseguenza, della struttura stessa del sistema produttivo e della sua distribuzione sul territorio. È cambiato il modo di vivere, di rapportarsi con il territorio e quindi di consumare. Le distanze sono aumentate, le merci, prodotte in un luogo, vengono trasportate altrove per essere consumate, le persone vivono in un posto e lavorano in un altro. Si ridisegnano così i meccanismi di produzione, di circolazione e di consumo dei prodotti e, di conseguenza, dei loro imballaggi. L’IMBALLAGGIO: RUOLI E FUNZIONI Che cos’è l’imballaggio, oggi? In sintesi è qualcosa che permette lo spostamento nel tempo e nello spazio del consumo di un bene: Ma non solo. Oltre le funzioni strettamente strutturali, l’imballaggio è un ‘mezzo’ per comunicare, per entrare in relazione con il consumatore e fornirgli tutte le informazioni necessarie alla conoscenza del prodotto che contiene. Per questo l’imballaggio ha un ruolo sempre più strategico. Nell’Inghilterra degli inizi dell’800, quando Homiman’s, un produttore di tè, iniziò a distribuire i propri prodotti in confezioni già pronte per la vendita al dettaglio, i commercianti si rifiutavano di acquistarli. La ragione era semplice: non potevono in quel modo manipolare i prodotti, mescolandovi sostanze meno pregiate e quindi meno costose. Solo dopo la metà del XIX secolo, i prodotti preconfezionati divennero più comuni e accettati dai commercianti. In effetti non è così lontano il tempo in cui, per trasportare le merci fino al negozio, erano sufficienti protezioni molto semplici, come un sacco di juta o un cesto di vimini. Solo 50 anni fa, una donna di una famiglia media comperava merci “sfuse” e, per portarle a casa, le metteva tutte insieme nella sporta della spesa. Oggi quella stessa donna può scegliere tra un’immensa gamma di prodotti confezionati, proposti in quantitativi e varietà utili non solo a soddisfare le esigenze più diverse ma soprattutto a garantire la qualità, l’igiene e la corretta conservazione del contenuto. Funzione determinante per il consumatore di oggi, sempre più cosciente dell’importanza della propria salute e attento ai prodotti rispettosi dell’ambiente. IMBALLAGGI ECOSOSTENIBILI Oggi un terzo dei rifiuti dei prodotti domestici è costituito dai rifiuti di imballaggi. Una non-gestione di questi rifiuti sicuramente porta ad un impatto negativo. Ma si sta lavorando molto nella direzione dell’ecosostenibilità. L’obiettivo è di riuscire a superare la dicotomia dei tempi che viviamo: da un lato la necessità di avere a disposizione una grande abbondanza di beni e di servizi, per mantenere il livello di qualità della vita a cui siamo abituati; dall’altro la necessità di salvaguardare l’ambiente. Le imprese già da tempo hanno messo in atto un comportamento attivo. Le aziende produttrici di imballaggi ad esempio, si sono attivate direttamente sul fronte della ricerca per identificare interventi efficaci già nella fase di progettazione dell’imballaggio: l’obiettivo è quello di evitare, fin dall’inizio del processo, la presenza di materiali nocivi e di ridurre la quantità di materia necessaria, rendendo così più facile il recupero e il riciclo. Tutto questo si chiama prevenzione. E i risultati, nel tempo, sono stati significativi : · negli ultimi 10 anni, il peso delle lattine di alluminio è diminuito del 9%, quello delle vaschette per alimenti del 10%, quello dei fogli del 28% · nello stesso periodo, l’industria degli imballaggi in acciaio ha ridotto del 30% il peso della scatoletta “mezzo chilo” · dal 1990 ad oggi, la diminuzione del peso e dello spessore delle bottiglie in plastica per acqua minerale e bibite è stata molto sensibile: si è passati, nella media, da 45 gr. a 38 gr. per le bottigllie in plastica per acqua minerale e da 0,30 mm. a 0,27 mm. per le quelle per le bibite · importanti risultati sono stati ottenuti anche nei settori del vetro, del legno e della carta dove, oltre alla riduzione del peso degli imballi, l’impiego dei materiali da riciclo ha raggiunto livelli molto elevati nel cartone ondulato, ad esempio, la fibra di riciclo rappresenta ormai il 90% della materia prima di fabbricazione. È proprio la prevenzione lo ‘strumento’ che può contribuire alla soluzione del problema. Permette infatti di progettare imballaggi sempre più eco-sostenibili e di abbracciare la strada della “responsabilità condivisa”. È in questa direzione che l’azienda, l’amministrazione pubblica e il cittadino sono chiamati a dare il proprio contributo. L’impresa razionalizzando a monte la progettazione, la produzione e l’utilizzo degli imballaggi, l’ente pubblico organizzando il servizio di raccolta differenziata e avviando i rifiuti al recupero e al riciclo, il cittadino differenziando i rifiuti in modo corretto. LO SAPEVATE CHE… Acciaio · E’ accertato che i primi laminati di ferro, ricoperti di stagno, erano impiegati per gli usi più vari fin dal medioevo. · Il primo ad intuire che l’accoppiamento tra la robustezza dell’acciaio e la duttilità e purezza dello stagno poteva garantire un’ottima conservazione dei cibi, fu un francese, Nicolas Appert, che nel 1810 brevettò un metodo di sterilizzazione sotto vuoto che prese il suo nome. · La produzione delle scatole di conserva si sviluppò inizialmente in Inghilterra e i primi consumatori a sperimentare con successo tale novità furono i viaggiatori, in particolare navigatori ed esploratori. · Il peso di 19.000 barattoli in acciaio per conserve è la quantità necessaria per produrre 1 auto. · 7 scatolette da 50 gr. potrebbero diventare 1 vassoio. · Con l\'acciaio riciclato da 2.600.000 scatolette da 50 gr. si può realizzare 1 km. di binario ferroviario. (fonte per i “numeri”: Consorzio Nazionale Acciaio) Alluminio · Agli inizi del 1800 l’alluminio era considerato più prezioso dell’oro ed ebbe un breve successo in gioielleria e nella posateria. · L’Imperatore francese Napoleone III usava coltelli, forchette e cucchiai in alluminio con gli ospiti di riguardo, mentre Re Cristiano X di Danimarca indossava una corona fatta in alluminio. · Negli anni ‘50-‘60 in un’auto c’erano in media 40 Kg di alluminio, oggi ce ne sono circa 70. Ma diverse case automobilistiche hanno già iniziato ad utilizzare al 100% l’alluminio per telai e carrozzeria. · Occorrono 640 lattine per fare 1 cerchione per auto. · Con 800 lattine si costruisce 1 bicicletta completa di accessori. · Occorrono 150 lattine per realizzare 1 bicicletta da competizione. · Con 3 lattine si fa 1 paio di occhiali. · Con 130 lattine si costruisce 1 monopattino. · Occorrono 37 lattine per fare 1 caffettiera. · Tutte le caffettiere prodotte in Italia (7.000.000 di unità) sono in alluminio riciclato. (fonte per i “numeri”: Cial) Carta · Il primo esempio di imballaggio usa e getta è del 1550: i produttori di carta tedeschi usavano carta di scarsa qualità, stampata a disegni, per avvolgere i prodotti di carta di qualità migliore. · Quasi il 90% dei quotidiani italiani viene stampato su carta riciclata. · Quasi il 90% della scatole per la vendita di pasta, calzature e altri prodotti di uso comune sono realizzate in cartoncino riciclato. · Il 100% delle scatole per prodotti più fragili o voluminosi sono realizzate in cartone riciclato. · Per ogni tonnellata di prodotti cellulosici avviati a riciclo si realizza un taglio di ben 1.308 kg CO2 eq. che, riportati alle reali proporzioni della raccolta differenziata nel nostro paese (nel 2002) hanno fatto risparmiare potenziali emissioni nocive per l\'atmosfera, equivalenti al blocco totale di tutto il traffico su strada - auto, camion, mezzi pubblici compresi - per 6 giorni e 6 notti! (fonte per i “numeri”: Comieco) Legno · I Fenici, esperti navigatori, furono i primi ad utilizzare il legno come imballaggio: riempivano infatti le loro imbarcazioni di legno di cassette anch’esse di legno per trasportare merci preziose. · Se 1.570.000 ton di legno riciclato venissero triturate, si potrebbero riempire completamente 5 edifici grandi quanto il Colosseo. · Con 4 pallet si fa 1 scrivania. · Da solo il comparto produttivo nazionale dell’industria del mobile è in grado di utilizzare quasi 4 milioni di tonnellate di legno all’anno. · I pannelli di truciolare prodotti ogni anno con il legno riciclato sarebbero sufficienti a coprire la superficie di tutta l’area edificata della città di Roma. (fonte per i “numeri”: Rilegno) Plastica · Il 1952 è una data storica per gli appassionati di musica: nascono i primi dischi 33 e 45 giri in PVC. · Con 20 bottiglie di plastica si confeziona 1 pile. · Nel 2001 si stima sia stato avviato al recupero energetico un quantitativo di imballaggi in plastica complessivamente pari a circa 330.000 tonnellate. · Una bottiglia di plastica del peso di 50 gr. può produrre attraverso termovalorizzazione, l’energia necessaria per tenere accesa una lampadina da 60 Watt per un’ora. · Il 75% del materiale utilizzato per fabbricare una maglietta può essere dato da bottiglie di bevande gassate riciclate. (fonte per i “numeri”: Corepla) Vetro · I Romani furono i primi a raccogliere il vetro per riciclarlo. I frammenti ritrovati a bordo della Julia Felix, imbarcazione romana riemersa a nord dell’Adriatico, testimoniano che in quell’epoca si raccoglieva il vetro per riciclarlo sottoponendolo a nuova lavorazione. · Il riciclo del rottame di vetro permette il risparmio di materie prime (del 100%) ed energia (fino al 25-30%) nella produzione di nuovo vetro. · Per ottenere 1 bottiglia per il vino del peso di circa 350 gr. si possono utilizzare, alternativamente, 350 gr. di rottame di vetro alla temperatura di circa 1400 °C oppure 420 gr. di materie prime tradizionali (sabbia, soda e carbonato di calcio) di natura estrattiva ad una temperatura intorno ai 1600 °C. · Dagli anni Ottanta ad oggi, a parità di prestazioni, iI peso degli imballaggi in vetro si è alleggerito in media del 15%. · Il 60% delle bottiglie oggi immesse al consumo in Italia sono fatte con vetro riciclato proveniente dalla raccolta differenziata nazionale. (fonte per i “numeri”: Coreve)