G8: i coniugi Obama danno il buon esempio a tutto il mondo
Nell’odierna società “usa e getta” siamo diventati spreconi per i motivi più svariati: abitudine, comodità, indifferenza, superficialità, distrazione... Di fronte allo spreco spesso ci arrendiamo. Dobbiamo invece interrogarci sui nostri personali stili di vita e trovare la forza di avventurarci verso nuovi comportamenti più sobri. La coppia più potente del mondo, gli Obama, ci mostra che uno stile di vita più semplice esiste ed è alla portata di tutti
10 July, 2009
di Massimiliano Milone
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama si distingue dal gruppo degli “otto grandi della Terra” per il suo stile di vita “green”. Al mattino Obama rinuncia alla macchina presidenziale e raggiunge a piedi il vertice nella Caserma di Coppito, in compagnia del suo staff.
Per la serie “Il rispetto per l’ambiente si vede anche dalle piccole cose” Obama ci ha regalato anche una piccola lezione di civiltà: durante una delle sue numerose passeggiate ha notato una bottiglia di plastica abbandonata in terra, si è chinato, l’ha raccolta e l’ha restituita al legittimo proprietario, rimasto chiaramente attonito alla consegna!
Anche Michelle Obama fa la sua parte: ha sorpreso tutti quando, alla fine del pranzo al ristorante “I maccheroni” nel centro di Roma, si è fatta preparare dal personale la “doggy bag”. Dopo aver degustato assaggi di pasta alla carbonara, lasagne e amatriciana innaffiati da vino rosso e prosecco, la firts lady americana, ha chiesto che le venissero conservati tutti gli avanzi del pasto consumato.
La “doggy bag”, letteralmente “borsa per il cane”, viene riempita con il cibo che non si riesce a finire al ristorante.
«È un importante segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari, che nei paesi più sviluppati riguarda ben il 30% del cibo acquistato» ha dichiarato Coldiretti nel commentare la notizia.
Negli Stati Uniti è all’ordine del giorno: tutti richiedono la doggy bag, anche i vip o quelli che non hanno problemi di stipendio. E siccome il popolo americano, a pranzo, mangia spesso fuori casa, questa pratica sta diventando economica e alleggerisce un po’ la spesa degli statunitensi.
In Italia invece questa pratica non si fa o non si dovrebbe fare: proibito dal bon ton! Se un italiano, a fine pasto, provasse a chiedere al cameriere di incartargli il cibo avanzato per portarselo a casa, verrebbe considerato un maleducato o peggio un morto di fame. Ma forse pochi sanno che gli avanzi possono salvare la linea e il portafoglio!
Lo spreco del cibo nella catena della distribuzione alimentare è fatto di grandi numeri. Solo in Italia, secondo Coldiretti, restano invendute 240mila tonnellate di alimenti (per un valore di almeno un miliardo di euro), che potrebbero sfamare circa 620mila persone con tre pasti completi al giorno per un anno. Una contraddizione insostenibile in un mondo in cui, secondo la Fao, il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto la cifra record di 1,02 miliardi (circa un sesto della popolazione mondiale), cifra destinata ad aumentare. E il problema fame riguarda anche i Paesi sviluppati dove la quota delle persone denutrite quest’anno ha raggiunto i 15 milioni, con una crescita del 15,4% rispetto al 2008.