Nuovo contratto con l'Ama, le proposte di Legambiente
Da un incontro pubblico organizzato dall'associazione ambientalista, una serie di proposte per migliorare la gestione dei rifiuti nella capitale
14 July, 2009
Raccolta differenziata porta a porta per 1,2 milioni di romani entro il 2011 per raggiungere l’obiettivo del 45% di raccolta differenziata; politiche di riduzione dei rifiuti a partire da un’ordinanza anti volantini e dal disincentivo all’uso di acqua imbottigliata con l’obiettivo del 10% di immondizia in meno entro il 2015; più spazzamento delle strade di Roma; no a nuovi impianti di incenerimento, sì alla nuova discarica pubblica per chiudere finalmente Malagrotta; aumento dell’Ecotassa regionale e 25 euro a tonnellata, per scoraggiare l’uso della discarica e ottenere nuovi proventi da reinvestire. Sono questi i punti salienti di una articolata proposta presentata da Legambiente Lazio nel corso dell’incontro “Il nuovo contratto di servizio per la gestione dei rifiuti a Roma: osservazioni e proposte”, momento di confronto tra istituzioni e cittadini in vista della definizione del “nuovo contratto di servizio” tra Comune di Roma e Ama S.p.A.”.
Secondo l'associazione, l'aumento della produzione di rifiuti nella capitale, passata da 1.593.154 tonnellate del 2003 a 1.746.612 tonnellate del 2007, con un incremento +10,7% in quattro anni, è un elemento intollerabile. Insoddisfacenti anche i progressi della raccolta differenziata, passata sì dal 5,7% del 2001 al 19,5% del 2008 (e nel primo trimestre 2009 al 21,4% secondo gli ultimi dati Ama), ma che non riesce a sfondare stabilmente il muro del 20%. Legambiente condanna anche la situazione della discarica di Malagrotta, che continua ad accogliere milioni di tonnellate di spazzatura e a costare ai cittadini romani oltre 100 milioni di euro all’anno. Inadeguato, infine, il livello di pulizia delle strade della capitale, visto che 2.249 tratti stradali continuano ad essere puliti una sola volta al mese.
Eppure, secondo Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, «Roma può vincere la sfida per una moderna gestione dei rifiuti, lo dimostrano i quartieri dove la differenziata supera il 60%, bisogna investire con convinzione allargando a 1,2 milioni di romani questo sistema per arrivare al 45% di riciclaggio entro il 2011 e poi continuare su questa strada». Secondo l'ambientalista, «il contratto di servizio tra Comune e Ama deve fare scelte coraggiose, non è su un altro inceneritore, o impianto di smaltimento che dir si voglia, che deve puntare lo sforzo, vanno fissati obiettivi e tempi su riduzione, riuso e riciclaggio. Anche sulla nuova discarica pubblica, scelta giusta vista l’impatto ambientale di Malagrotta dove oggi paghiamo anche oltre 100 milioni di euro per seppellire la nostra immondizia, chiediamo un dibattito più aperto e trasparente, sventando l’ennesima proroga. Per battere la discarica chiediamo anche l’aumento a 25 Euro per tonnellata, il massimo possibile, dell’Ecotassa regionale». Proprio l'Ecotassa, infatti, potrebbe rappresentare, secondo l'associazione, una forte leva fiscale da utilizzare per finanziare il processo di domiciliarizzazione della raccolta differenziata nel Lazio. Per quanto riguarda infine l'igiene e il decoro urbano, Legambiente chiede di puntare su degli oggettivi indicatori di risultato, mantenendo la definizione strada per strada delle “frequenze minime” di spazzamento, che potranno essere incrementate per raggiungere il risultato fissato della pulizia della città.