Ottomila studenti a scuola a piedi
Monza «capitale» italiana della giornata contro pigrizia e obesità. Anche San Donato, Trezzano, Melegnano e Vedano aderiscono all’iniziativa.
14 October, 2003
Ruggiero Corcella MONZA - Fino a dieci anni fa, andare a scuola a piedi o in bicicletta era la norma. Adesso, i bimbi sono sempre più pigri e obesi. L’allarme lanciato a livello mondiale ha spinto l’associazione «International Walk to school» a proporre nel 2000 la giornata internazionale «Andiamo a scuola a piedi». L'anno scorso, più di tre milioni fra studenti, genitori e insegnanti di 28 Paesi nel mondo hanno partecipato all’iniziativa. Quest’anno saranno ancora più numerosi. Capofila per l'Italia è Monza, che ha aderito alla giornata internazionale fin dal 2000, quando circa 1.400 bambini riscoprirono il gusto di andare a scuola a piedi. Nel 2002, furono 3.500 gli studenti che in città non utilizzarono auto e mezzi pubblici per raggiungere le classi. Quest'anno, saranno 35 le scuole coinvolte, materne, elementari e medie, per un totale di 5.000 alunni. Nel resto della provincia di Milano hanno aderito al «Walk to school» i Comuni di San Donato, Melegnano, Trezzano sul Naviglio e Vedano al Lambro con la partecipazione di 3.000 allievi. Insegnanti e genitori hanno individuato un punto di raccolta a circa 200-400 metri dalle scuole, dove alle 8 di questa mattina si sono dati appuntamento gli studenti per camminare assieme fino alle aule. A fare da «angeli custodi» saranno le pattuglie della polizia municipale. A San Donato, all'invito a partecipare alla manifestazione hanno risposto tutte le scuole elementari e medie pubbliche della città. L'iniziativa coinvolge oltre 2.200 studenti. Per rendere più sicuro l'accesso alla scuola elementare «Matteotti», il Comune ha deciso di pedonalizzare il primo tratto di via Libertà. Percorsi protetti, anche per i bambini delle elementari delle vie Verdi, Manzoni e Catalani, a Trezzano sul Naviglio. «Ci sono dieci buone ragioni per aderire alla manifestazione e andare a scuola a piedi - spiegano i responsabili dell’ufficio Mobilità di Monza -: è divertente, salutare ed ecologico. È un modo per fare amicizia, riduce lo stress di mamma e papà, è educativo ed economico. Insomma è un modo per ricordare che le strade potrebbero essere più sicure».