Boom di condizionatori. L’Aem: rischio blackout
I milanesi hanno speso 8 milioni di euro in una settimana per avere case e uffici più freschi. Un piano per l’emergenza anziani
11 June, 2004
Granite alla menta. Pediluvi nelle fontane. Bikini nel parco. Scene dalla Milano che combatte il gran caldo e alla sera, dopo un giorno con la schiena sudata, si consola nel ritornello: «Grazie a Dio a casa ho il condizionatore». Umori della città che si rispecchiano nei rilevamenti commerciali: 8 milioni di euro spesi solo a Milano, in 7 giorni, per avere case e uffici più freschi. Con uno spauracchio che sorge dall’asfalto infuocato: dovesse continuare il grande caldo, con tutti i condizionatori «a manetta», l’elettricità potrebbe non bastare. Conseguenza: blackout. L’Aem per ora rassicura, ma il piano dei distacchi in città è già programmato. La fotografia della Camera di Commercio dice che in una settimana gli affari di chi installa condizionatori sono cresciuti del 38 per cento. Fatturato: 8 milioni di euro in una settimana. Per dirla con i commercianti: «Hanno svaligiato gli scaffali». Le liste d’attesa superano ormai il mese. Dal dettaglio della ricerca spuntano altre abitudini: le preferenze dei milanesi, al 90 per cento, sono per il condizionatore a parete, che costa però in media 1.400 euro per stanza. Il cliente lo vuole poi a risparmio energetico (62%), silenzioso (46%), col cronometro (16%), col telecomando (10%) e magari, perché no, con un design ricercato (10%). Ma non è tutto sollievo ciò che rinfresca: Milano, capitale del freddo con il più alto numero di imprese del settore in Italia (1302), è anche a rischio consumi. «Chi non aveva un condizionatore fino all’anno scorso - spiega Stefano Cetti, amministratore unico di Aem elettricità, commentando il boom di vendite - ora lo ha comprato. E questo, se dovesse tornare un lungo periodo di grande caldo, potrebbe far lievitare i consumi a livelli preoccupanti». Nell’eventuale necessità di blocchi programmati dell’elettricità, i tecnici Aem hanno già predisposto un programma dettagliato, che i cittadini possono consultare sul sito www.aem.it. Si inserisce l’indirizzo e in un click si ottengono data e ora dei possibili distacchi. I rischi non sono imminenti: il 9 giugno Milano ha toccato una punta di consumi di 1.146 mva (misura che indica il massimo di elettricità assorbita). Il consumo critico del giugno 2003 fu di 1.440 mva, dunque ora siamo ben al di sotto. Anche il Comune si è attrezzato per fronteggiare i disagi. «Attraverso il numero verde 800.071.471 - dice il sindaco Albertini - gli anziani potranno segnalare bisogni e difficoltà, ed essere accompagnati in 23 centri socio ricreativi e 21 case di riposo refrigerate». Altri punti del piano: «Un accordo con la Asl - continua l’assessore alle Politiche sociali, Tiziana Majolo - per aumentare il numero di infermieri, 36 nuove postazioni di portierato sociale, assistenza domiciliare per 6 mila persone». Ma tutta Milano è mobilitata: protezione civile in allerta, 3 ambulanze in più (rispetto alle consuete 21) e un nuovo centro di coordinamento tra 118 e ospedali. Una gigantesca macchina di soccorsi che si attiva seguendo le previsioni meteo. Oggi caldo come ieri (35 gradi e 37 percepiti a causa dell’umidità); da domani sera si vedrà qualche nuvola. Pioggia sabato notte. Temperatura giù fino a 25 gradi domenica. Con una speranza: che la perturbazione spazzi lo smog. Ieri per il terzo giorno consecutivo l’ozono ha superato la soglia di attenzione. Sopra il livello anche le polveri sottili. Gianni Santucci