Portare i figli a scuola? In sella si può - del 28.09.2004
30 September, 2004
Questa volta ci occupiamo dello spostamento casa - scuola. Andare a scuola in bicicletta non è una pratica comune e i motivi possono essere vari; conta molto di che tipo di scuola, cioè di che età, si sta parlando. Molto diffuso nella nostra città è il fenomeno “mamma-taxi” cioè il portare in automobile al mattino i figli in auto fino davanti alla scuola e andarli a riprendere all’uscita. Ovviamente la “mamma-taxi” può essere il papà, il nonno o la nonna. Anche se gli orari possono essere leggermente diversi da scuola a scuola, le ore in cui tutti i genitori compiono questo spostamento sono più o meno sempre le stesse, con con situazioni di confusione e potenziale pericolo intorno alle scuole e in generale in tutta la città. Si potrebbe in qualche caso (potremmo dire “molti casi”?) provare a contribuire, per diminuire il traffico caotico, portando i propri figli a scuola in bicicletta, e poi magari proseguire per andare al lavoro, sempre in bicicletta. Ci sono alcune strategie da mettere in atto: 1) se il bambino è piccolo montare un seggiolino sulla propria bicicletta 2) se il bambino è in grado di pedalare da solo, accompagnarlo. Tralasciamo per ora la possibilità che il ragazzino vada a scuola da solo, cosa non impossibile, visto che in città grandi come Monaco, Copenhagen e Vienna è già una realtà. Già si sentono le obiezioni: il traffico è caotico e le auto sono pericolose. Si genera così un circolo vizioso nel quale i rischi percepiti sono troppo alti per cui il ragazzo non può andare a scuola in bici , viene quindi accompagnato in automobile provocando così un aumento del traffico e aumentando ancora di più il rischio. Mancano le piste ciclabili. A Torino stanno aumentando: ci sono lunghi tratti di piste ciclabili e strade minori assolutamente sicure; inoltre la città è quasi completamente pianeggiante. Non ho abbastanza tempo. Ciò che si pensa comunemente è che in auto ci si mette meno tempo che in bici, cosa non vera visto che spesso, proprio vicino alle scuole, ci si trova in coda. Inoltre se a portare a scuola non è il genitore ma il nonno, che ha più tempo a disposizione, la soluzione bicicletta non cozza più con questo problema. Piove o fa freddo. Ovviamente non si vuole che il bambino prenda un raffreddore ma se la pioggia è veramente un problema per chi va in bici - a Torino non piove molto, fateci caso - il freddo assolutamente non lo è nemmeno per un bambino, basta coprirlo bene, a cipolla, in modo da poter togliere un indumento non appena sente caldo; le sue difese aumenteranno e diminuirà la probabilità di prendere raffreddori. La scuola è troppo lontana. Ovviamente qui si sta parlando di coloro che abitano a non più di 3/5 km dalla scuola. Non so dove lasciare la bici a scuola. In molte scuole sono stati installati nel cortile i cicloparcheggi e se non ci sono basta richiederli. Tra i risultati che si otterrebbero con un tale cambiamento di mobilità ci sono anche il miglioramento dell’aria, il risparmio economico sulla benzina utilizzata, quantificabile sui 600 Euro all’anno, e la capacità per il bambino di conoscere direttamente, con il nostro aiuto, i pericoli e fare così una solida esperienza che svilupperanno da soli in futuro.