«Smog, ora scatta la linea dura»
Dario Esposito: le misure d’emergenza entro novembre - Intervista all'Assessore (da Il Messaggero del 04.10.2004)
04 October, 2004
Questa volta l’assessore all’Ambiente, Dario Esposito, lo dice apertamente: cari romani, preparatevi a un nuovo piano di emergenza contro lo smog. Preparatevi alle targhe alterne o allo stop (per sempre) di tutti i vecchi motorini. O anche ad entrambe le misure. «Presenteremo il piano di emergenza, al più tardi a fine ottobre-inizio novembre, alle associazioni e alle categorie economiche, seguendo la stessa strada del dialogo che avevamo introdotto con la sperimentazione delle targhe alterne». Negli ultimi tre giorni le centraline che rilevano la presenza delle polveri sottili nell’aria, hanno nuovamente superato i limiti fissati dalla legge. Le Pm10 colpiscono ancora. Per cui anche questa mattina ci sarà il blocco dei veicoli maggiormente inquinanti (dalle 7.30 alle 20.30 auto non catalizzate e non ecodiesel nella fascia verde, dei mezzi a due ruote non euro 1 e non euro 2 nella Zona a traffico limitato del centro storico). «Dal primo gennaio questi blocchi aumenteranno prevedibilmente del 20 per cento, visto che il limite tollerato scenderà da 55 a 50 microgrammi per metrocubo - ricorda Esposito - Noi abbiamo pronto un piano strutturale contro lo smog, ma dal Governo e dalla Regione non arrivano le risorse. Per questo siamo costretti a ricorrere a misure emergenziali». L’ultima decisione su quale tipo di cura da cavallo utilizzare (e con che forza) spetterà al sindaco Walter Veltroni, che tiene in conto la reazione dell’opinione pubblica. Sul tappeto ci sono le due ipotesi che - ed è quasi un paradosso - sembrano avere due sponsor differenti, l’assessorato alla Mobilità e quello all’Ambiente. Mario Di Carlo - che a dicembre non nascose un certo scetticismo sulla sperimentazione delle targhe alterne - ora invece appare fra i sostenitori del pari e dispari. «Hanno dimostrato una certa utilità», ha dichiarato nei giorni scorsi al Messaggero . Dario Esposito, invece, sta spingendo con forza per il blocco all’anello ferroviario dei motorini euro 0, dagli esperti considerati veri produttori di polveri sottili. Ma i romani come reagiranno a queste restrizioni? Esposito è ottimista. «In passato, i cittadini hanno sempre dimostrato di accettare di buon grado, o quanto meno comprendere, quelle misure che servono a tutelare la loro salute. Purtroppo le scelte emergenziali scattano quando non si possono applicare le misure strutturali. Noi il piano lo abbiamo: potenziamento dei trasporti pubblici, sostegno delle tecnologie meno inquinanti, mobilità sostenibile. Ma dal ministero dell’Ambiente nulla si muove». Questo aumenta i timori per i contraccolpi dell’abbassamento dei limiti tollerati per le polveri sottili. Cosa succederà dal primo gennaio se non ci saranno ripensamenti? «Dal punto di vista pratico, secondo le statistiche, gli sforamenti aumenteranno almeno del 20 per cento. Purtroppo, di fronte all’assenza di iniziative da parte del governo e della Regione, altri strumenti oltre a misure come targhe alterne o stop dei motorini euro 0 non ci sono. Ma questo tipo di dibattito e di interventi ci accomunano ormai a molte altre città di Italia. Anche se chiudere il centro di Ferrara, non è come chiuderlo a Roma. E con la differenza che, per esempio, nel Veneto e in Lombardia le Regioni si sono mosse...». M.Ev.