Furti di natura
Si apre al Bio Parco la prima mostra sul commercio illegale di animali e piante
25 October, 2004
Dopo la droga, il commercio illegale di fauna e flora è il secondo mercato clandestino al mondo per fatturato e numero di persone coinvolte - seguito da quello delle armi - con un giro di denaro dell’ordine di miliardi di dollari. È stato calcolato che a causa dell’uomo ogni anno 100 specie di animali si estinguono: milioni di esemplari vivi vengono continuamente prelevati dall’ambiente naturale per essere destinati al mercato degli animali da compagnia o a quello delle piante ornamentali, oltre all’enorme commercio di pellame, pellicce, legno e manufatti lavorati. Il volume del traffico internazionale di animali, piante e loro derivati è, ogni anno, di 350 milioni di esemplari, tra cui: 5 milioni di uccelli, 37 mila scimmie, decine di migliaia di rettili, 12 milioni di orchidee e 11 milioni di cactus. Per far fronte a ciò, la comunità internazionale ha istituito la Convenzione di Washington, conosciuta come CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) che regolamenta il commercio di migliaia di specie viventi, favorendo un uso sostenibile delle risorse naturali. La CITES, che fa parte delle attività del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) rappresenta, ad oggi, la più importante convenzione per la tutela delle specie viventi, nonostante pochi ne conoscano l’esistenza. Per questa somma di ragioni, la Fondazione Bioparco di Roma ha ideato la mostra Furti di Natuta, la prima mostra per dire basta al commercio illegale di animali e piante, che vuole essere una grande campagna di sensibilizzazione sul commercio illegale di fauna e flora mai organizzata prima in Italia. La mostra si realizza con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Servizio Conservazione della Natura, in collaborazione con: Comune di Roma, Corpo Forestale dello Stato e WWF Italia. Sponsor: Pfizer Italia, Unicoop Tirreno (COOP), Acea, Radio Dimensione Suono2. “È importante – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli - che tutti ci rendiamo custodi del patrimonio dei Paesi che visitiamo. Per questo motivo ritengo importante che i turisti italiani siano consapevoli di quanto danno si arrechi portando a casa un souvenir “illegale”. Il mio Ministero, proprio per responsabilizzare i cittadini italiani che si recano all’estero, su questo tema ha creato dei vademecum sulle specie di animali a rischio e sugli oggetti proibiti. Sono soddisfatto – ha aggiunto il Ministro - che proprio l’Italia, nell’ultima conferenza delle Parti della Cites, che si è tenuta recentemente a Bangkok, ha ottenuto un grande successo con l’approvazione delle sue proposte, tra cui una maggiore tutela del dattero di mare”. Apertura: tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00. Info: 06.3608211 Ingresso: Piazzale del Giardino Zoologico, 20.