\"Sulla città arrivano anche i residui delle grandi centrali termoelettriche\"
Maurizio Maugeri, professore di Fisica: l´autunno poco stabile ha evitato il ristagno dell´aria
18 November, 2004
STEFANO ROSSI Maurizio Maugeri insegna Fisica dell´atmosfera all´università Statale e alla Cattolica studia l´inquinamento e i cambiamenti climatici. Professor Maugeri, questa dello smog è una stagione anomala finora? «Settembre, ottobre e la prima parte di novembre sono stati un po´ più caldi del solito, però non a livelli eccezionali. Autunni meteorologicamente caldi, di recente, li abbiamo già visti». Per sapere quale aria respiriamo, rimaniamo comunque appesi al bollettino meteo. «Le polveri sottili, perché di queste ormai si parla, per raggiungere concentrazioni elevate richiedono prolungate condizioni anticicloniche, cioè di alta pressione. L´autunno normalmente favorisce questa stabilità, che finora però si è vista poco, malgrado le temperature alte. È una fortuna, tuttavia è presto per cantare vittoria». Diciamo allora come è andata negli ultimi anni. «L´anno passato i valori sono rimasti pressoché inalterati». Un successo. «Il motore che rimescola l´atmosfera è il riscaldamento degli strati d´aria più bassi. Se invece la temperatura è più alta in quota, si ha lo schiacciamento al suolo degli inquinanti noto come inversione termica. Bastano cinque giorni per far salire il Pm10 a 200 microgrammi per metro cubo d´aria». Allora è stata fortuna? «È decisivo diminuire le emissioni di inquinanti». I provvedimenti strutturali. «Qualcosa si fa. Controlli su impianti industriali e caldaie dei riscaldamenti per migliorarne l´efficienza, incentivi per ammodernare il parco mezzi. Malgrado sia un ecologista appassionato, capisco la difficoltà di cambiare un modello di sviluppo». Il Pm10 lo conosciamo bene, adesso? «Lo conosciamo meglio. È un brutto cliente. Se l´ozono è una molecola ben definita, il Pm10 è un mondo, le cui particelle sono accomunate dal diametro piccolissimo, inferiore a 10 micron. Particelle a forma di sfere, aghi, scaglie come l´amianto. È la loro forma, oltre al diametro, a stabilire se vengono trattenuti dalle mucose o penetrano nell´organismo umano. E ancora, il Pm10 è composto da elementi chimici fra i più diversi» Quali? «Emissioni carboniose dalle auto, polvere del suolo, atomi di metalli pesanti da lavorazioni industriali o da residui incombusti da gasolio o olio combustibile usati nei riscaldamenti o nelle centrali termoelettriche». I residui delle grandi centrali termoelettriche arrivano a Milano? «Queste particelle stanno in aria tranquillamente una settimana, viaggiano. A Milano si trova aria di tutta la pianura padana». Il clima è veramente cambiato? «C´è una tendenza evidente all´aumento della temperatura ma per ogni altra ipotesi occorrono conferme. La comunità scientifica si rende conto di quanto questo complichi il lavoro dei decisori politici e si sforza di essere concreta ma come si possono elaborare modelli di lungo periodo se siamo tuttora incapaci di prevedere il tempo a 15 o 30 giorni?».