SMS, Sostenibile Mobilità Scolastica
Piccoli progetti crescono, da Reggio Emilia a Udine scolari organizzati per andare a scuola senz'auto. Happy Bus, bicibus e pedibus: ecco la mappa della mobilità scolastica sostenibile made in Italy
30 November, 2004
di Alessandra Mazzotta Eppur si muove. Dall'Happy Bus di Parma al bicibus di Reggio Emilia: è questo il presente - e sempre più il futuro - della mobilità scolastica sostenibile anche in Italia. Aldilà delle singole iniziative di sensibilizzazione e promozione sul tema (le più importanti, Walk to School Day e Walk to School Week), c'è chi è riuscito a tradurre in quotidianità l'alternativa alla macchina di mamma e papà per andare a scuola. Se la Gran Bretagna docet (pensate a Sustrans, la Ong per la promozione di strade sicure per le scuole), l'Italia impara, con una serie di progetti che da sperimentali si fanno sempre più ambiziosi. Questi i connotati di alcune delle iniziative più interessanti. Parma Happy Parma, Happy Bus. Ecco l’esclusivo servizio per l’utenza scolastica dell’obbligo. Versione ecologica del tradizionale scuolabus, l’Happy Bus, progettato da Tep Spa (ex municipalizzata del trasporto pubblico) è alimentato a metano e gira per le vie della città dal settembre del 2003. Quarantacinque i veicoli in circolazione a disposizione di 51 plessi scolastici tra scuole elementari e medie, per un totale di circa 1500 studenti iscritti al servizio (con tariffe di iscrizione che vanno da 37 euro mensili a 0, in base al reddito dei genitori). ”L’obiettivo dell’Happy Bus è togliere dalle strade la maggior quantità di traffico privato, tenendo conto che tutte le mattine sono 5000 le auto usate dai genitori per portare i figli a scuola – spiega uno dei responsabili, Luciano Spaggiari -. Attualmente sugli 11000 bambini del Comune di Parma, sono 1500 quelli coinvolti nell’iniziativa, con una crescita rispetto a quella dell’anno scorso”. Ma cos’ha di diverso l’Happy Bus dal tradizionale scuolabus? “E’ un servizio il più possibile porta a porta. Di diverso c’è dunque la personalizzazione dei percorsi, tarati sulle esigenze dei genitori, che lo fa diventare decisamente più attraente” – continua Spaggiari -. “Inoltre gli Happy Bus sono dotati di sistemi audiovisivi per la trasmissione di cassette di educazione ambientale, realizzate col supporto del Ministero dell’Ambiente”. Sui bus gli studenti trovano anche il supporto di vigili urbani, di studenti di psicologia e pedagogia che fungono da accompagnatori per garantire più sicurezza a bordo e per diffondere messaggi ambientali e materiali informativi. Senza dimenticare che il viaggio sul bus può diventare un importante momento di socializzazione. “La soddisfazione più grande? Quando un bambino arrivato a destinazione si è messo a piangere perché voleva restare a bordo”, confessa Spaggiari. Assodato il consenso da parte dei bambini, che ne pensano i genitori? “Il servizio si scontra con le abitudini degli utenti, perché è un cambiamento culturale lento e graduale. Ma i genitori intervistati ad aprile con una scala di soddisfazione del servizio che va da 1 a 9 hanno assegnato all’Happy Bus 8 +”. Promosso a pieni voti anche da mamma e papà, dunque. Per non parlare dei premi (tra cui quello di miglior servizio innovativo dell'anno assegnato da una giuria di giornalisti) a livello nazionale che il servizio si è già portato a casa. Reggio Emilia La mobilità scolastica sostenibile a Reggio Emilia si chiama A scuola da soli in sicurezza. Vincitore della sezione Mobilità sostenibile del primo premio Era 2004 (Emilia Romagna per l'Ambiente), il progetto del Comune è promosso dall’assessorato Ambiente e Città sostenibile in collaborazione con l’associazione Tuttinbici-FIAB e l’AUSL di Reggio Emilia. All’interno di Andiamo da soli in sicurezza, il piccolo capolavoro dell’istituto comprensivo Lepido, che realizza il servizio di bicibus tutto l’anno, coinvolgendo 120-130 studenti delle scuole elementare e media. In pratica, più di un centinaio di allievi tutti i giorni scelgono la bicicletta per spostarsi da casa a scuola. “Gli accompagnatori – spiega una delle referenti Susanna Ferrari – sono i genitori, tutti volontari ma coperti da assicurazione. Dunque il servizio è praticamente a costo zero. L’entusiasmo è stato tale da parte di bambini, genitori ed insegnanti, che dopo una prima fase del progetto all’interno del bando Infea, il Comune ha deciso di continuare a promuoverlo, mettendo anche a posto la rete ciclabile, che ora conta 4 percorsi ciclabili. Aldilà del miracolo-Lepido, ogni scuola che partecipa al progetto lo sviluppa in base alle sue specificità: alcune realizzano il bicibus solo per un paio di settimane, altre organizzano una gita in bici, altre ancora incontri con pedagoghi ed esperti per vincere le paure e le preoccupazioni dei genitori. Inoltre Reggio Emilia ha già in programma la partecipazione a Bambini a piedi intorno al mondo. Raccogliamo Miglia Verdi dell’Alleanza per il Clima, ampliando però la durata dell’iniziativa a un mese intero, da metà aprile a metà maggio. A questo si aggiunga Sicuri alla meta, ovvero la partecipazione al progetto incentrato soprattutto sulla sicurezza per la scuola elementare Don Milani con la IV Circoscrizione e il Consiglio dei ragazzi. E l’idea appena imbastita di un car-pooling pomeridiano, da sviluppare per un’iniziativa datata settembre 2005, in collaborazione con la V Circoscrizione e l'Assessorato allo sport. Per rendere sostenibili anche le attività extrascolastiche dei bambini. Udine Ha già 8 anni il progetto del Comune di Udine A scuola ci andiamo a piedi, in bici e in bus, promosso dall’ufficio di progetto Città Sane per attivare azioni innovative in tema di spostamenti casa-scuola sostenibili, attraverso la partecipazione di bambini, genitori, insegnanti e amministratori. Il Progetto è nato nel 1996 nell’ambito del Gruppo di Lavoro “Salute dei Bambini 0-14 anni”, articolato in una prima fase durata cinque anni, consistita in una sperimentazione di tragitti pedonali sicuri casa-scuola in quattro Scuole Elementari cittadine (Scuole Pilota). Passo successivo: la realizzazione e la pubblicazione di un vero e proprio “Studio di Fattibilità sulla Mobilità Scolastica” per l’individuazione e la sistemazione organica della rete di percorsi pedonali sicuri “casa scuola casa”. Quest’anno inoltre il Comune ha indetto la seconda edizione del concorso Topo Topazio per invitare gli alunni delle scuole elementari e medie a spostarsi in modo ecologico, adottando stili di vita più sani sin da piccoli. Rendendo la città più vivibile e meno inquinata. Emanuela Alberini, referente del Gruppo Salute dei Bambini 0-14 anni nell’ambito del progetto Città Sane del Comune, spiega: “L’anno scorso abbiamo avviato nel mese di ottobre la prima edizione del concorso Topo Topazio, rivolta esclusivamente alle scuole elementari. Un successo: per un mese intero i bambini sono andati a scuola a piedi, in bici e in bus, facendo registrare il 70% di adesione degli istituti. Quest’anno sono state coinvolte anche le scuole medie, per un totale di circa 1500 studenti in tutto: 906 delle scuole elementari pubbliche, 221 delle private e 393 delle scuole medie”. Il funzionamento del concorso è semplice: in base al mezzo con cui gli studenti vanno a scuola nel mese di ottobre (piedi, bus e bici) ottengono un punteggio. Alla fine del mese si sommano i punti ottenuti e le tre classi con i punteggi più alti si aggiudicano una gita gratis all’Immaginario Scientifico vicino a Trieste. Ottobre mese virtuoso, ma che succede nel resto dell’anno scolastico? “Durante l’anno il percorso educativo prevede altre iniziative di educazione ambientale”, continua Alberini, ovvero una serie di laboratori della bicicletta con tecnici nelle classi per fornire consigli utili sull’uso e la manutenzione, incontri con esperti sul tema dello smog e della mobilità scolastica. E poi, visto il successo di Topo Topazio, "Stiamo anche cercando di valutare se ripeterlo in primavera, magari circoscritto ad una sola settimana. Vedremo”. Milano “Milano è in stand-by” - spiega Anna Chiesa di Legambiente Lombardia – “Siamo ancora in attesa dell’ok da parte del Comune per l’iniziativa Andiamo a scuola a piedi. Iniziativa che ha sempre riscosso un grande successo, tanto che abbiamo già avuto tante richieste da parte dei genitori. Per questo motivo per il 2004/05 avevamo in programma di alzare il tiro e ampliare il servizio non realizzando solo più la solita giornata ma pensando appunto a un servizio vero e proprio di pedibus, col coinvolgimento di genitori e nonni amici. Ma stiamo ancora aspettando di sapere se e quali finanziamenti otterremo. In base a questo decideremo il da farsi”. Vi faremo sapere. Nel frattempo è nella fase di avvio il Progetto Scuola - A21L: Mobilità Sostenibile predisposto dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e Regione Lombardia -D.G. Qualità dell’Ambiente. Il progetto, finalizzato al miglioramento della mobilità scolastica attraverso il coinvolgimento attivo delle Istituzioni scolastiche nei Forum di A21L a partire dai temi legati alla mobilità scolastica, viene realizzato nell'anno scolastico 2004-2005, con la collaborazione degli esperti di Poliedra-Politecnico di Milano. Un'occhiata infine ad alcune tra le migliori iniziative europee segnalate da www.schoolway.net, il sito italiano dedicato alla mobilità scolastica sostenibile.