LETTI PER VOI - Ricerca a Trento, l'idrogeno contro l'effetto serra
da La Stampa Tutto Scienze del 29.12.2004
29 December, 2004
Se ne sente parlare ovunque: in metropolitana, sull'autobus, negli uffici. Il clima sta mutando. Una delle cause è attribuibile al massiccio uso di combustibili fossili: che sono, tra l'altro, responsabili anche dell'inquinamento dell'aria delle nostre città. In Trentino le iniziative a favore della ricerca di sistemi di produzione d'energia alternativi alla combustione del petrolio, del metano e del carbone sono numerose. Di recente è nato il Consorzio IdEA (IdEA sta per Idrogeno, Energia e Ambiente), frutto di una collaborazione tra la locale Università, aziende private ed enti pubblici di ricerca. Nell'atmosfera il diossido di carbonio (anidride carbonica) aumenta anno dopo anno: di conseguenza la temperatura media globale tende a crescere. Il diossido di carbonio, infatti, assorbe la radiazione solare, riemessa dalla Terra verso l'esterno, per poi diffonderla in tutte le direzioni: una parte, quindi, viene inviata di nuovo verso la superficie terrestre. A questo fenomeno, noto come effetto serra, si deve il fatto positivo che la temperatura media globale della Terra sia assai maggiore di quella che registreremmo in assenza di diossido di carbonio nell'atmosfera. Ma è chiaro che una crescita della concentrazione di questo gas provoca anche un aumento della temperatura media che potrebbe avere spiacevoli conseguenze, alcune predicibili, altre imprevedibili, sul clima della Terra. Va aggiunto che le spese sanitarie causate dall'inquinamento dell'aria sono anch'esse molto significative. L'Unione Europea stima un costo di 0,80 euro per interventi medico-ospedalieri per ogni litro di benzina consumato. Di qui la necessità di indagare nella direzione di fonti di energia alternative, rinnovabili e a basso impatto ambientale. E il vettore idrogeno potrebbe rappresentare una possibile soluzione al problema energetico. È bene precisare che il processo di produzione di energia a partire dall'idrogeno è basato sulla reazione idrogeno-ossigeno che genera, come risultato, acqua. L'idrogeno è l'elemento più abbondante dell'universo. Ma sul nostro pianeta è presente solo in forma legata. Si trova, principalmente, nell'acqua e negli idrocarburi naturali. Per produrlo esistono due possibilità. La prima è l'elettrolisi dell'acqua. La seconda consiste nell'intervenire chimicamente sugli idrocarburi naturali (un processo noto come reforming). Il reforming è accompagnato da emissione di diossido di carbonio (ma in quantità inferiori, a parità di energia prodotta, a quelle risultanti dalla combustione). Nel caso della produzione da idrocarburi naturali, l'idea oggi prevalente è quella di separare e sequestrare gli ossidi di carbonio nel sottosuolo. La produzione di idrogeno mediante l'elettrolisi dell’acqua, realizzata con l'utilizzo di fonti rinnovabili quali l'eolico o il solare, sebbene sia molto attraente è, oggi, non competitiva perché non regge il confronto con il mercato dell'energia. Essa è quindi materia di ricerca. Altra questione aperta è quella dell'immagazzinamento e del trasporto dell'idrogeno (un gas facilmente infiammabile). Esistono tre possibili metodi di immagazzinamento. Il primo è rappresentato dalla compressione dell’idrogeno allo stato gassoso alla temperatura ambiente. Il secondo è quello della sua liquefazione a bassa temperatura, una tecnologia assai costosa che non risolve completamente i problemi di sicurezza. Il terzo metodo, che risolverebbe i problemi di sicurezza, è quello dell'immagazzinamento allo stato solido. Esistono materiali nei quali è possibile immagazzinare l'idrogeno, il quale può poi essere rilasciato sotto condizioni controllabili di temperatura. I volumi occupati dall'idrogeno immagazzinato in materiali solidi sono inferiori di un ordine di grandezza rispetto a quelli realizzabili mediante la compressione del gas. L'idrogeno, una volta messa a punto una tecnologia di produzione del gas che riduca il più possibile le emissioni indesiderate, una tecnologia per il suo immagazzinamento allo stato solido e l'infrastruttura necessaria alla sua distribuzione, risolverebbe simultaneamente i problemi dello smog che ogni inverno affliggono le nostre città e quelli connessi con le variazioni climatiche legate all'odierno utilizzo dei combustibili fossili: consentirebbe infine di far fronte alla crescente domanda di energia. [TSCOPY](*)IRST, Trento Maurizio Dapor (*)