LETTI PER VOI - A proposito di fumo e smog
( intervento di Clavarino dal Corriere della Sera, Milano 13 gennaio)
13 January, 2005
Fumo e smog: due pesi, due misure L’AMBIENTE E IL RIGORE di Amedeo Clavarino È noto che molti italiani si dolgono di essere poco rispettosi del prossimo e della natura proprio perché si rendono conto che tale comportamento gli si ritorce contro. Anche se è paradossale, molti di essi lamentano la mancanza di leggi più severe e, spesso, addebitano la loro indisciplina alle carenze normative o all'eccessiva indulgenza nei controlli. Con l'introduzione della patente a punti e dell'ultimissimo divieto di fumare in luoghi pubblici molti concittadini (anche fumatori) hanno finalmente notato un segnale positivo nelle proposte delle istituzioni. Se però è vero che abitare a Milano ha le stesse conseguenze sulla nostra salute del consumo di molte sigarette (il ministro Sirchia aveva pubblicamente consigliato a sua nipote a trasferirsi a Sanremo), la cittadinanza si aspetta un riscontro coerente dall'amministrazione anche su questo tema. Risulta infatti molto più facile difendersi dal fumo passivo rispetto a quanto non lo sia dall'aria inquinata dai veicoli e dagli impianti di riscaldamento. Oltretutto inquinare con un veicolo da trasporto (causa del 75% delle emissioni di particolato, di cui circa l'80% prodotto dai diesel) o con un impianto di riscaldamento (causa del 16% delle emissioni) non determina piacere o dipendenza come per il fumo. Una riduzione dell'inquinamento dell'aria almeno del 50% eviterebbe 1.200 morti all'anno e, in media, ci allungherebbe la vita di un anno e mezzo (fonte: Istituto dei Tumori); nonostante ciò, in più di 7 anni di lavoro il Comune di Milano e la Regione Lombardia non hanno mai messo a punto un piano per raggiungere questo obiettivo. Ma le soluzioni ci sono e provengono proprio dai cittadini che, in base al recente sondaggio di questo giornale, sono favorevoli all'introduzione di pedaggi sul transito e all'adozione della sosta a pagamento in proporzione alle dimensioni e alle emissioni dei veicoli. L'introduzione nel tempo (per esempio cinque anni) di questi disincentivi potrebbe eliminare la maggior parte dei veicoli più inquinanti e, di conseguenza, ridurre di circa il 50% le emissioni di polveri e di benzene. Se deve essere stato difficile per il governo rischiare di alienarsi le simpatie elettorali dei fumatori, riteniamo sia politicamente molto più semplice imporre limiti all'uso di mezzi di trasporto e di impianti di riscaldamento inquinanti. Vale la pena infine ricordare che, se per le sigarette è vietata la pubblicità e addirittura sono evidenziati sul pacchetto i danni sanitari, nessuno si è mai sognato di vietare la pubblicità sulla vendita dei veicoli più inquinanti (diesel senza filtri antiparticolato, motorini a 2 tempi non DiTech o autobus, ognuno dei quali inquina come 600 auto nuove a benzina) o delle caldaie a gasolio e di obbligare i produttori a riportare sulla carrozzeria i dati relativi ai danni che il loro uso provoca sulla salute. *Presidente Fondazione Ambientemila