«E’ un sindaco volubile Così si fa confusione»
«E’ PIÙ IMPORTANTE UNA MANIFESTAZIONE SPORTIVA O LA SALUTE?»
26 January, 2005
DORINO Piras - assessore provinciale alla Qualità dell’aria (una delega che è tutta un programma) - ha un diavolo per capello. Come se non bastasse il «no» dichiarato alle targhe alterne da parte di Nichelino, Chivasso e Volpiano, ora sembra remare contro anche Torino. Proprio per questo, dopo mesi di trattative per trovare un’intesa di massima fra i Comuni dell’area metropolitana sulle misure anti-smog, la decisione adottata ieri dal capoluogo non gli va giù. Questa volta lo dice senza mezzi termini, mettendo da parte ogni residua forma di diplomazia: «E’ vero. Nel mio comunicato ho scritto che sono “contrariato”. Un modo per non dire di peggio». Allora la dica tutta. «Dico che stavolta abbiamo raggiunto il top del galateo istituzionale. A questo momento, tengo a precisare che sono le 20,30 passate, non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione da parte del Comune. Eppure ho parlato con il sindaco Chiamparino non più tardi di lunedì sera». Le aveva già anticipato la sua decisione? «Per la verità mi aveva detto tutt’altro». Come se lo spiega? «E che ne so, evidentemente abbiamo un sindaco volubile. Va da sè che con questa formula le targhe alterne sono inutili. Di più: una presa in giro nei confronti dei cittadini e degli altri Comuni di buona volontà che aderiscono seriamente al provvedimento». A pesare sulla decisione di Chiamparino è stata la volontà di non penalizzare i campionati europei di pattinaggio al Palavela. «Caspita, mi sembra una preoccupazione fondamentale». E’ una battuta? «Chiamparino dovrebbe domandarsi se è più importante tutelare le manifestazioni sportive o la salute dei suoi cittadini, della quale è tenuto a rispondere: i dati sullo smog parlano chiaro. Inoltre tengo a ricordare che, come sindaco del capoluogo, ha una responsabilità maggiore rispetto agli altri Comuni. Dovrebbe dare il buon esempio, mentre in questa occasione sta dando pessima prova di sè». Non si poteva trovare un compromesso? «Bastava una piccola deroga per i possessori del biglietto: quello che il sindaco era orientato a fare fino a lunedì. Poi, chissà com’è, ha cambiato idea». Lei se ne è fatta una? «Evidentemente anche all’interno del Comune è in azione qualche lobby in grado di condizionare le politiche di tutela della salute. E’ un problema con cui anche a sinistra si fatica a fare i conti. Speriamo che questo deficit di sensibilità venga colmato dalla candidatura di Mercedes Bresso alla guida della Regione». Si sente isolato in questa battaglia? «Ho il sostegno del mio presidente e della maggioranza in Consiglio. Soprattutto, mi conforta vedere che la gente capisce la portata del problema. Quel che la disorienta sono i continui e repentini cambiamenti di posizione». I Ds in Provincia propongono di fare anche le domeniche a piedi. Che ne pensa? «Sono favorevole. E’ una posizione sostenuta da tutte le forze di sinistra». Ora come intende muoversi? «Domani (oggi per chi legge), parlerò con gli altri Comuni. Lo stop dimezzato non ha senso: è paradossale lasciare una città di 900 mila abitanti con le strade libere e bloccare i Comuni limitrofi. Adesso basta, non ne possiamo più di certe giravolte. Spero che il messaggio arrivi forte e chiaro: anche alle orecchie di chi non vuole sentire».