Il dottor Soffritti della fondazione Ramazzini \"Il blocco auto è utile, necessario ma insufficiente
"Serve una strategia più ampia, occorre migliorare i motori e usare carburanti puliti" - da La Repubblica del 03.02.2005
04 February, 2005
MARINA AMADUZZI MORANDO Soffritti è il direttore scientifico della Fondazione Ramazzini, il centro di ricerca sul cancro che riceverà dal governo statunitense attraverso il Niehs oltre tre milioni di dollari in dieci anni per l´utilizzo dei suoi dati scientifici. Un riconoscimento straordinario che ha spinto una trentina di deputati dell´opposizione, tra cui i ds Alfiero Grandi e Katia Zanotti, a chiedere al ministro Moratti investimenti a favore del Ramazzini (l´interpellanza verrà discussa oggi). Dottor Soffritti cosa ne pensa del blocco domenicale dopo tre giorni di superamento del livello di polveri sottili? «Esistono dei limiti oltre i quali è prudente non andare per evitare gli effetti acuti dell´inquinamento atmosferico di cui potrebbero risentirne maggiormente bambini e anziani. Programmare una riduzione del traffico è una precauzione utile e necessaria. Il blocco delle auto è utile perché se si misura il livello dell´inquinamento il giorno dopo è sicuramente diminuito». Ma è meglio il blocco totale o le targhe alterne? «Il blocco totale di un giorno o quello parziale per due giorni può dare il medesimo risultato. Bisogna evitare il superamento del livello di certi inquinanti. Nei periodi invernali, quando è più alta la concentrazione di polveri fini, di ossidi di azoto e altri agenti, aumenta l´affluenza dei cittadini, sia adulti che bambini, nei pronto soccorsi: questo è il segnale di un´intossicazione acuta che provoca difficoltà respiratorie con conseguenze sull´apparato cardio-circolatorio». Lo smog ha conseguenze anche a lungo termine? «Certo e sono state misurate con l´aumento del rischio di cancro polmonare e della mortalità per patologie cardio-vascolari nelle persone che vivono nei grandi centri urbani». Cosa occorrerebbe fare? «Mettere a punto una strategia che diminuisca la presenza di agenti inquinanti in ambiente urbano, strategia che non può essere il blocco delle auto o le targhe alterne. Bisognerebbe migliorare la qualità dei motori, mettere in commercio combustibili meno inquinanti e diminuire il numero dei veicoli circolanti». Ci vorrebbero anni. «Ci vorrebbe il tempo necessario a stanziare gli investimenti, a utilizzarli e a ri-orientare la ricerca tecnologica in questo senso. Si parla di idrogeno, di motore elettrico, ma non di queste tecnologie che sono alla portata, cioè potenzialmente realizzabili». Alla fine del febbraio viene acceso Sirio, almeno in tre varchi. Cosa ne pensa? «Serve come deterrente, visto che nelle strade non ci sono più i vigili a controllare. Serve ad impedire che gli automobilisti disobbedienti entrino nel centro storico. Il punto è che la città non può continuare ad essere inquinata a questi livelli. E ai commercianti che si oppongono a queste misure dico che viaggiando in Francia, negli Stati Uniti e in altre città italiane ho visto isole pedonali e aree a traffico limitato dove ci sono bei negozi in cui la gente va a spendere. I centri storici vanno abitati, ma devono essere bonificati, non devono essere ostaggio di quelli che vogliono fare i propri interessi»