Merci in città, progetti a confronto alla conferenza Aci di Riva del Garda
L'insostenibile inefficienza della distribuzione in città.
01 May, 2003
L'insostenibile inefficienza della distribuzione in città. Ovvero il problema "dell'ultimo miglio". E' questo uno dei temi affrontati nel corso della 59esima Conferenza del Traffico e della Circolazione sulla "Mobilità delle cose", organizzata dall'Aci dal 19 al 23 maggio a Riva del Garda. A snocciolare il problema del "Traffico delle merci in ambito urbano", amministrazioni ed esperti del settore provenienti dalle città di mezza Italia, tutte accomunate da un sistema distributivo inefficiente che nuoce alla mobilità, all'economia e naturalmente all'ambiente. Indagini realizzate in Italia ed in Europa dicono che l'incidenza dei veicoli commerciali sul traffico urbano complessivo si aggira intorno al 10-15%, mentre per quanto riguarda l'ingombro a terra l'incidenza percentuale vola addirittura al 20-25% in termini di autovetture equivalenti. "Valori insostenibili per garantire accettabili standard di vivibilità delle città europee, teatro negli ultimi dieci anni di una progressiva crescita della domanda di mobilità individuale e non-sistematica, con aumenti del traffico veicolare che il Csst (Centro Studi sui Sistemi di Trasporto) ha valutato in media del 2-6% l'anno e con un parallelo decremento delle velocità commerciali dell'1-8%", denuncia il Centro Studi dell'Aci. "Una situazione che si ripercuote negativamente sullo stesso settore della distribuzione urbana delle merci, accentuandone inefficienze e costi, e, resa ancora più critica, soprattutto in Italia, dalla vetustà e dalla peculiare struttura urbanistica della maggior parte dei centri storici". Che fare, allora? "Innanzitutto è necessario conoscere", spiega Paolo Benevolo, condirettore della rivista Onda Verde e moderatore del dibattito, anche se "il quadro conoscitivo sul traffico delle merci in città è vago, per via di ricerche troppo disomogenee". E poi cercare soluzioni concrete, come stanno facendo alcune città italiane, alle prese con progetti e sperimentazioni che tentano di snellire il traffico delle merci. Genova, il progetto M.e.r.ci M.e.r.ci, ovvero mobilità ecologica risorsa per la città. E' il progetto pilota in corso di sperimentazione (al via il 3 marzo 2003) in un'area limitata del centro storico di Genova, significativa per tipologia e quantità di merci movimentate. Il progetto, finanziato dal ministero dell'Ambiente con 3 miliardi di vecchie lire, riguarda la distribuzione delle merci con veicoli a basso o nullo impatto ambientale: 6 veicoli elettrici ai quali è stato dato il monopolio della distribuzione agli esercenti di alcune vie. A cui forse si aggiungeranno due mezzi a metano dell'Iveco. Obiettivo: ridurre l'inquinamento e la congestione nell'area interessata grazie alla realizzazione di una piattaforma urbana di interscambio finalizzata a rendere operativo lo scambio modale con veicoli ecocompatibili di ridotte dimensioni e con capacità di carico ottimali. Il progetto sarà esteso all'intero centro storico una volta valutati i risultati ottenuti nell'area sperimentale. il sito L'Ecoporto di Ferrara Si chiama "Ecoporto" la piattaforma logistica attivata dalla Coopser di Ferrara, azienda privata che opera nel settore dei servizi logistici. "Il progetto è basato su due premesse: la prima riguarda l'impatto ambientale di distribuzione di merci in termini di traffico, inquinamento, occupazione di spazio, rifornimento dei negozi è troppo frazionato e di modesto impatto unitario; la seconda si basa invece sui valori allarmanti di pm10 di Ferrara", spiega il presidente Claudio Bariani. Da qui l'idea di questo Ecoporto, una piattaforma di 20mila metri quadrati (di cui 7.500 solo di magazzini) che riceve merci, ricompatta i carichi per consegnarli in città con mezzi a basso impatto ambientale: 30 veicoli a metano (a fine anno ne arriveranno altri 16) realizzati dall'Iveco. Il tutto senza alcun contributo pubblico. Con l'idea di estendere presto lo stesso progetto anche a Udine, Parma e Padova. Firenze A Firenze è in corso uno studio, della durata di 6 mesi, per la realizzazione di un transit point dove stoccare le merci per poi farle recapitare in città con mezzi ecologici, soprattutto a metano. Il progetto Integral Obiettivo di "Integral" è la realizzazione, sperimentazione e validazione di un'architettura telematica per la distribuzione urbana delle merci, nelle sue forme tradizionali e in quelle nuove determinate dallo sviluppo dell'e-commerce, utilizzabile da tutti i soggetti interessati (clienti individuali, commercianti e distributori). Le città coinvolte nel progetto sono Roma, Parma, Vicenza, Siena e Terni.