Nuove strategie per la gestione dei rifiuti
Le chiede l'Osservatorio nazionale: "Bisogna semplificare l'attuale struttura normativa. Allarghiamo il sistema consortile a tutto il comparto post consumo". Anche Confindustria chiede norme più semplici, mentre Legambiente contesta la delega ambientale - da Ecosportello News del 11.04.2005
12 April, 2005
Nuove strategie per la gestione dei rifiuti. Le chiede l'Osservatorio nazionale sui rifiuti nell'ambito di un convegno organizzato all'inizio di aprile a Milano. A otto anni dell'avvio del sistema integrato di gestione dei rifiuti per l'Ossevatorio bisogna individuare nuove e condivise strategie che siano in grado di garantire il raggiungimento di obiettivi e standard basati sui principi della efficienza, efficacia ed economicità dei servizi svolti.
L'incontro ha avuto al centro della discussione il testo unico ambientale a cui sta lavorando il governo, dopo l'approvazione in Parlamento da parte della maggioranza di centrodestra della legge delega ambientale, provvedimento che non piace agli ambientalisti e nemmeno ad alcune aziende che operano nel campo ambientale.
L'Osservatorio sui rifiuti guidato da Massimo Ferlini fa il tifo per il riordino avviato, e chiede soprattutto la semplificazione dell'attuale struttura normativa di riferimento, foriera, secondo l'Onr, di incertezze e confusione negli operatori del settore. L'Onr chiede ulteriori sforzi affinché "non solo siano incrementati i servizi di raccolta differenziata, ma vengano altresì sviluppati i cicli della produzione legati alle diverse tipologie di rifiuti raccolti e alla creazione di materiali e beni derivanti dal riciclo".
''La migliore qualità delle materie ottenute - osserva ancora l'Onr - favorirà un migliore sviluppo dell'industria dei beni realizzati con prodotti riciclati, permettendo il decollo del 'decreto 30%' ed un ampliamento significativo del mercato dei riprodotti. In questo senso è auspicabile - sottolinea ancora l'Osservatorio - una intensificazione del sistema consortile che non sia più limitato ai soli imballaggi ma esteso all'intero comparto del post-consumo''.
Il presidente di Legambiente Roberto Della Seta ha sottolineato come ''oltre a qualche responsabilità della legge Ronchi, siano da contestare, nella legge delega, "Il metodo: per 4 anni il Parlamento italiano è stato paralizzato sull'ambiente dalla discussione di questa legge, e lo spirito: è discutibile il fatto che siano messe tutte assieme materie diverse che hanno poco a che fare l'una con l'altra".
Secondo il responsabile ambiente di Confindustria Giancarlo Coccia, in materia di normativa ambientale occorre dar vita a ''interventi di semplificazione per dare certezza e chiarezza delle regole e snellire l'iter burocratico". "L'aspetto critico per le imprese - osserva Coccia- è che molte regolamentazioni poggiano su aspetti formali di adempimenti burocratici ed amministrativi. Auspichiamo quindi interventi sulla normativa ambientale che possano rendere più efficace l'azione svolta perché è importante avere per ogni atto normativo una visione europea".