LETTI PER VOI - La bicicletta antitraffico. In città nessuno la usa
Le bici vengono usate solo nel tre per cento dei casi per gli spostamenti urbani - da Repubblica.it del 26.04.2005
27 April, 2005
Incredibile ma vero: in Italia ci sono circa trenta milioni le biciclette ma
la la percentuale degli spostamenti in bicici in città è bassisima: appena
il 2 - 3% del totale, una percentuale minima rispetto alle altre forme di
trasporto motorizzate, che influisce notevolmente sulla drammatica
situazione della mobilità individuale nelle città italiane.
I dati sono emersi durante una tavola rotonda sulla mobilità sostenibile
tenutasi a Rimini Fiera nel corso del Rimini Bicycle Show, il primo festival
della bicicletta. Prendendo spunto dalla pubblicazione del libro: "In
bicicletta con il codice" (Edicicloeditore, 220 pp, 13 euro), l'autore Carlo
Favot, insieme a Claudio Pedron, responsabile reti cicloturistiche FIAB -
Federazione Amici della Bicicletta, e Augusto Castagna, Coordinatore
Associazione Italiana Città Ciclabili, hanno discusso della situazione
attuale e degli interventi necessari perché la mobilità ciclistica possa
assumere un ruolo essenziale nella strategia dei trasporti e dell'ambiente.
"Le risorse economiche rese disponibili per la mobilità ciclistica - ha
dichiarato Claudio Pedron -sono insufficienti e confermano che, sino a
questo momento, la bicicletta giace in fondo alla scala delle priorità.
Nelle leggi finanziarie degli ultimi anni nulla è stato allocato per il
rifinanziamento della legge 366/98 relativa alla mobilità ciclistica. Per
colmare i ritardi accumulati in questi anni e ponendo l'obiettivo realistico
di vedere gli spostamenti in bicicletta passare, nell'arco di 10 anni, dalla
quota attuale di non più del 2-3% nella quasi totalità delle aree urbane,
all'auspicabile 10-15%, lo stanziamento da parte dello Stato, delle Regioni
e degli enti locali, dovrebbe essere di circa 600 milioni di euro all'anno
per 10 anni".
Ora la bici si è presa la rivincita: i Comuni vietano la circolazione entro
la cerchia urbana alle moderne carrozze, ossia le auto, e incentivano i
residenti ad usare le due ruote.
Ma veniamo alle curiosità: avete presente quella famosa pubblicità in cui al
semaforo rosso il ciclista si appoggia all'auto ferma? Ebbene, un simile
comportamento è vietato, poiché è considerato alla stregua di guida
pericolosa. E quante volte abbiamo visto un ciclista attraversare sulle
strisce pedonali? Altra infrazione: le "zebre" riservano il diritto di
precedenza ai pedoni. Solo scendendo e spingendo la bici a mano, ci si
trasforma da ciclisti in pedoni e si può avere, di conseguenza, anche la
precedenza. I ciclisti non potrebbero neppure accedere alle aree pedonali.
Qualche perplessità in più, invece, suscita la possibilità di circolare
impugnando l'ombrello con una mano. Tale specifica circostanza è infatti
stata interpretata in maniera diversa in sentenze contro ciclisti che erano
stati coinvolti in incidenti. Se ne autorizza l'utilizzazione in quanto è
formalmente consentito condurre la bici con una mano, ma d'altro canto se ne
vieta l'uso in tutte quelle circostanze nelle quali ciò possa costituire
elemento pregiudizievole alla capacità di avere sempre la piena padronanza
del mezzo (in caso di vento o di pioggia obliqua, tanto per capirci, quando
si è costretti ad impugnare l'ombrello in un modo tale che si impedisce la
piena visibilità).