"Il futuro dei territori". Intervista a Fabio Dovana presidente Legambiente Piemonte Valle D'Aosta | Video
Eco dalle città intervista Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte Valle D'Aosta, in occasione dell'incontro "Il futuro dei territori" organizzato dall'associazione; un confronto sui temi ambientali tra i candidati piemontesi alle prossime elezioni, secondo le proposte avanzate da Legambiente per la tutela e la valorizzazione del territorio regionale
12 February, 2013
Si è svolto ieri sera l'incontro pubblico “Il futuro dei territori”, presso la sede di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta. A rispondere alle domande dei dirigenti dell'associazione e del nutrito pubblico, i candidati piemontesi alle elezioni politiche 2013 che hanno accolto l'invito: Vanda Bonardo (SEL), Claudio Broglio (Lega Nord), Mirko Busto (M5S), Arturo Calligaro (Lega Nord), Andrea Fluttero (PDL), Silvia Fregolent (PD), Monica Cerutti (SEL), Fabio Lavagno (SEL), Davide Mattiello (PD), Carla Mattioli (SEL), Laura Orsucci (RCI).
Fil rouge del dibattito, la proposta di disegno di legge “Per la bellezza” di Legambiente(www.legambientepiemonte.it/futuroterritori.htm).
“Parlare di bellezza vuol dire parlare di qualità, investire sul futuro senza distruggere il patrimonio che abbiamo e che ci viene invidiato da tutto il mondo –osserva Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta–. Negli ultimi anni abbiamo sostanzialmente distrutto la bellezza dei nostri territori, quasi sempre senza produrne di nuova. Basti pensare all'eccessivo sviluppo edilizio, ai condoni, al degrado delle periferie, alle grandi infrastrutture molto impattanti e poco utili; ma anche ai tagli alla cultura e all'emarginazione dei giovani. Da qui dobbiamo ripartire: tutelare e valorizzare la bellezza presente e svilupparla in ogni intervento nuovo”.
Il disegno di legge, sottoposto ieri ai candidati, è composto da 10 articoli che riorganizzano in un sistema unico i provvedimenti legislativi inerenti la qualità del territorio e definiscono chiaramente il percorso da intraprendere per rimettere al centro la bellezza nelle sue tante declinazioni operative a partire dallo stop alla deregulation del territorio, all'abusivismo e alla criminalità ambientale; riaffermando invece con forza la tutela e riqualificazione del patrimonio paesaggistico e la rigenerazione delle periferie come alternativa concreta e desiderabile al consumo di nuovi suoli agricoli per usi urbani. E poi ancora dare risposta ai problemi del dissesto idrogeologico aggravati dai cambiamenti climatici, prevedere dibattiti pubblici per le infrastrutture di interesse nazionale e un cambiamento radicale verso le infrastrutture e le opere pubbliche, rimettendo al centro la qualità dei progetti e non il risparmio sui costi.
Ad oggi hanno risposto positivamente alle sollecitazioni di Legambiente, sottoscrivendo la proposta di legge, alcuni candidati piemontesi: Cristina Bargero (PD), Vanda Bonardo (SEL), Mirko Busto (M5S); Monica Cerutti (SEL), Silvia Fregolent (PD), Fabio Lavagno (SEL), Davide Mattiello (PD), Carla Mattioli (SEL).
“Non chiediamo un'adesione simbolica ma un impegno concreto –continua Dovana– affinchè la nostra proposta diventi un disegno di legge su cui i futuri parlamentari lavorino per arrivare al più presto ad una legge sulla bellezza. Abbiamo una grande occasione di cambiamento di fronte a noi, è il momento di mettersi al lavoro, nella giusta direzione, per non perdere altro tempo”.
Legambiente sta raccogliendo in questi giorni anche adesioni dal mondo della cultura a cui hanno già risposto anche diversi piemontesi: Don Ciotti (presidente Libera), Beppe Gamba (presidente Azzero CO2), Roberto Gambino (docente politecnico Torino), Oscar Farinetti (Eataly).
Prossimo appuntamento dedicato alla Bellezza il 2 marzo, a Torino presso Bunker (Via Paganini), con un'iniziativa dedicata all'articolo 9 della proposta di legge, relativo al “bando di idee sulla bellezza”. Al centro della discussione, come coniugare la sostenibilità ambientale alla creatività, all'innovazione e al lavoro giovanile, come opportunità per uscire dalla crisi.