Con la Green Economy si riduce la CO2 in Italia
Secondo la ricerca della Fondazione Sviluppo Sostenibile di Roma fra i Paesi dell'UE l’Italia è ultima negli indicatori di mobilità sostenibile, il 1° Paese europeo (escludendo il Lussemburgo) per numero di autoveicoli privati in rapporto al numero di abitanti e quello con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse d'Europa. Clini: "Ne usciamo con la Green Economy"
14 February, 2013
di Giorgia Fanari
Il settore dei trasporti in Italia rappresenta il 33% dei consumi finali di energia e la 2° voce di spesa al consumo delle famiglie italiane, ottenendo anche il primato nazionale per le emissioni annuali di gas serra. Inoltre nell’Unione Europea, l’Italia è ultima negli indicatori di mobilità sostenibile, ma è il 1° Paese europeo (escludendo il Lussemburgo) per numero di autoveicoli privati in rapporto al numero di abitanti e quello con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse, con la minore incidenza di trasporto pubblico in città e con mobilità ciclo-pedonale sotto la media europea.
Eppure, sarebbe realisticamente possibile raggiungere una riduzione del 26% delle emissioni di Co2 al 2030 rispetto ai valori attuali. È quanto emerge dalla ricerca “Verso un piano di riduzione della Co2 dei trasporti” realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, nell’ambito di un partenariato con il Ministero dell’Ambiente, sulle potenzialità di riduzione delle emissione di Co2 del settore trasporti in Italia.
“L’Italia è il 2° Paese manifatturiero europeo e possiede leader internazionali nei settori chiave della mobilità sostenibile oltre ad offrire esempi di innovazione ‘green’ come i biocombustibili di seconda e terza generazione o le applicazioni informatiche per le smart city”, afferma Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, sottolineando che il trend negativo dell’Italia nel settore traporti può essere invertito nei prossimi anni proprio con la “green economy”. “Una transizione verso una mobilità a basse emissioni di carbonio gestita con intelligenza – continua Clini - può rappresentare un miglioramento ambientale e delle condizioni di vita dei cittadini, oltre che un’opportunità strategica per l’economia italiana”. La ricerca formula una proposta di "Piano Nazionale per la mobilità a basse emissioni di carbonio" con obiettivi realizzabili al 2020 e al 2030.
La ricerca documenta che più del 70% delle emissioni di Co2 prodotte dal settore trasporti si riferisce a spostamenti inferiore ai 50 km, relativi quindi ad una dimensione urbana. "E' lì che si può agire ottenendo il miglior rapporto tra costi e benefici e sfruttare al meglio il potenziale di riduzione della Co2 di ogni euro investito", afferma Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Secondo la ricerca, se si raggiungesse in tutta Italia la proporzione tra trasporto pubblico e privato che c'è in Liguria negli spostamenti entro i 20 km (64,7% auto, 36,3% trasporto pubblico), sarebbe possibile ridurre le emissione di Co2 di 2,6Mt nel 2020 e di 4,8 Mt nel 2030.
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