Il nuovo direttore Arpa: “L’emergenza da affrontare è la lana di vetro nelle scuole”
Angelo Robotto, nuovo direttore di Arpa Piemonte, parla dei tanti problemi da affrontare. Dallo smog, soprattutto a Torino — «i dati sulla qualità dell’aria sono costantemente a disposizione dei cittadini» - all’amianto - da La Repubblica del 18.02.2013
18 February, 2013
Sarah Martinenghi
Ha saputo di essere diventato il nuovo direttore generale con un sms, e non nasconde di provare una grande emozione «ma anche un pizzico di paura». Perché Angelo Robotto, 47 anni e una laurea al Politecnico di Torino in Ingegneria Chimica, è in assoluto il primo, nella storia di Arpa Piemonte, ad aver scalato passo passo dall’interno tutti i gradini della scala gerarchica, così da riuscire ad arrivare in poco più di una decina di anni al vertice di questo importante organo di controllo e tutela regionale dell’ambiente. «È proprio una grande sfida — ha raccontato il neo direttore — e spero di essere in grado di fare bene il mio lavoro non solo per non deludere chi ha creduto in me, ma soprattutto per l’affetto e la stima professionale nei confronti dei colleghi: li conosco tutti perché abbiamo lavorato fianco a fianco in questi anni».
Angelo Robotto, che da febbraio 2011 ricopriva già l’incarico di direttore tecnico, sostituisce dunque l’ingegnere Silvano Ravera alla guida dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Casalese di origine, ha da sempre a cuore il problema dell’amianto, che continuerà ad essere tra le priorità di intervento anche sotto la sua gestione. «A Casale Monferrato non c’è una famiglia che non abbia sofferto e non sia stata colpita. Per me l’amianto è un tema toccante — ha spiegato Robotto — ho avuto la fortuna professionale di mettere in piedi, nel 2006, la sezione dell’Arpa proprio a Casale: ora speriamo di fare sempre di più». Oltre all’amianto, le criticità su cui il nuovo direttore generale non intende far calare l’attenzione sono la qualità dell’aria, le bonifiche e, più in generale, la prevenzione: «Per quanto riguarda l’inquinamento, noi monitoriamo la qualità dell’aria con le nostre centraline, mettendo subito i dati on line che sono dunque consultabili per i cittadini. Questi dati devono fare anche i conti con il meteo, che è un’altra nostra peculiarità, perché siamo l’ente di riferimento per la protezione civile». «Ma un altro aspetto rilevante sul territorio — ha
aggiunto — è rappresentato dalle bonifiche ambientali, non solo da amianto, dei suoli e delle acque sotterranee». E il problema dell’inquinamento, specie quello industriale, Angelo Robotto lo conosce bene: prima di entrare all’Arpa infatti, dal 1995 al 2000 aveva lavorato per l’assessorato all’Ambiente della Regione
«come addetto ad attività tecniche di progettazione per la tutela ambientale e la prevenzione del rischio», mentre all’interno dell’Agenzia nel 2000 è stato nominato prima dirigente responsabile «dell’unità di coordinamento rischio tecnologico» e poi nel 2004 dirigente responsabile della struttura che si occupava di coordinare le attività per il rischio industriale (aziende a rischio Seveso) e lo sviluppo ambientale compatibile. «L’Arpa — ha ricordato Robotto — è anche e sempre di più prevenzione: agire per evitare che si debba andare a bonificare». «Il mio faro è proprio quello di migliorare l’attività di controllo, dei soggetti e delle industrie, in estrema sinergia con il comitato regionale. L’ispettorato è fondamentale e noi lo svolgiamo da sempre in collaborazione con altri enti e soprattutto con la magistratura». Non c’è inchiesta che riguardi il tema della salute e della protezione ambientale che non coinvolga l’Arpa. «In questo momento siamo impegnati sul tema della sicurezza nelle scuole, per il problema della lana di vetro, pericolosa perché può essere cancerogena. Siamo al fianco di tutte le procure del Piemonte, con una sinergia di intenti, programmazioni e azioni per fare sempre meglio e con meno risorse».