Acqua potabile all'arsenico. Acquedotto Pugliese: “In Puglia nessun problema"
Limiti più stringenti per l’arsenico dal 2013 ma nessun problema in Puglia. A confermarlo a Eco dalle città il dirigente dell’Unità Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Acquedotto Pugliese Vito Palumbo. L’AqP effettua 400.000 mila controlli annui su oltre 70 parametri (tra cui c’è l’arsenico). Attivo inoltre il controllo puntuale (telecontrollo) di alcuni parametri
13 March, 2013
Dal 1 gennaio 2013 è scattato in 40 comuni della Provincia di Roma, Viterbo e Latina il divieto di poter utilizzare come potabile l’acqua dei rubinetti poiché quest’anno è entrato in vigore un limite più severo per l’arsenico. La soglia pari a 10 microgrammi per litro riguarda la concentrazione dell’arsenico. A rischio 108 comuni italiani in Lazio, Toscana, Lombardia, e Trentino alto Adige. Dunque, in Puglia, è tutto tranquillo. E davvero così? Eco dalle Città ha intervistato Vito Palumbo, direttore responsabile della Voce dell’Acqua, anche il dirigente dell’Unità Comunicazione e Relazioni Esterne dell'Acquedotto Pugliese.
Cosa pensa del rilevamento di arsenico nelle acque potabili? La Puglia ha mai chiesto deroghe al riguardo?
L’acquedotto pugliese è assolutamente estraneo ai problemi emersi in altre zone d’Italia ed eroga il servizio
nel pieno rispetto della normativa vigente in tema di qualità delle acque. La Puglia in passato ha chiesto delle deroghe, ma mai sull’arsenico. Inoltre grazie ad una sapiente attività di investimento sulle nostre opere siamo riusciti a migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua distribuita, fino a renderla assolutamente in linea con quanto prescritto dalla legge. Abbiamo avuto dei problemi con i sottoprodotti della attività di sanificazione che comunque non hanno comportato alcuna particolare criticità rispetto alla salute umana. E comunque anche su questo, l’AqP è stata in grado di intervenire modificando e migliorando i processi di potabilizzazione dell’acqua fino a rientrare nel pieno della normativa.
Su quali elementi l’Acquedotto Pugliese ha richiesto procedura di deroga?
Si sono verificati sforamenti minimi, non sempre costanti nel tempo, su cloriti e trialometani. Direi che è stata una richiesta precauzionale e preventiva.
Fino a quando?
Fino a tre o quattro anni fa. Ripeto una deroga per sforamenti minimi che non sempre erano costanti nel tempo. E’un’acqua sicura e controllata.
Quanti controlli vengono fatti in un anno dall’Acquedotto Pugliese?
Complessivamente l’acquedotto pugliese effettua 400.000 mila controlli annui su oltre 70 parametri. Le attività di monitoraggio avvengono sia sui punti terminali del sistema (per interderci sulle fontane pubbliche) e sia a monte durante la fase di potabilizzazione dell’acqua. Inoltre da qualche anno siamo dotati di un innovativo sistema di telecontrollo delle reti che consente anche la verifica puntuale di alcuni parametri fondamentali per la potabilità, quali ad esempio il Ph o la torbidità. I controlli avvengono nella rete di grande adduzione, cioè nella rete che porta l’acqua dalle fonti di prelievo fino agli abitanti.
Comune funziona il telecontrollo?
E’ un sistema informativo che permette il controllo in remoto dei flussi dell’acqua nelle reti. Ed è un sistema che oltre a consentire di avere una geografia puntuale, oltre che dinamica di quello che succede nelle reti ci consente anche di poter verificare la qualità dell’acqua.
In altre parole su un vostro schermo, dunque, in ogni momento controllate l’eventuale sforamento di un parametro.
Si, è così. Sul portale abbiamo inserito tra le fotografie una di queste schermate.