Luci spente in Francia: come è nato il provvedimento contro l'inquinamento luminoso
Eco dalle Città ha rivolto alcune domande all'ufficio stampa del ministero francese dell'Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell'Energia, per capire meglio lo spirito del provvedimento di legge che introduce, a partire dal 1 luglio, una serie di limitazioni all'uso dell'illuminazione negli edifici non residenziali
25 March, 2013
All'inizio del 2013 il ministero francese dell'Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell'Energia ha annunciato un provvedimento di legge che introduce, a partire dal 1 luglio, una serie di limitazioni all'uso dell'illuminazione negli edifici non residenziali. Per comprendere meglio lo spirito del provvedimento, Eco dalle Città ha rivolto alcune domande all'ufficio stampa del ministero:
Qual è stato l'iter di approvazione del provvedimento? In che modo siete arrivati all'introduzione di queste misure di contenimento dei consumi energetici e dell'inquinamento luminoso?
L'idea di questo decreto è nata nel 2001 attraverso il confronto con tutti gli stakeholders interessati alla transizione verso un sistema più rinnovabile, in una doppia logica di prevenzione dell'inquinamento luminoso e di riduzione di consumi energetici, concentrandosi in particolare sugli sprechi. Le diverse tappe dell’elaborazione del testo hanno seguito un approccio finalizzato a far coincidere gli orari di accensione delle istallazioni luminose di edifici non residenziali con il periodo in cui negli stabilimenti stessi hanno luogo le previste attività, con la effettiva presenza di persone negli edifici stessi. La bozza è stata sottoposta a consultazione pubblica a seguito della pubblicazione sul sito del ministero dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia. La fase di concertazione è durata dal 23 luglio al 20 settembre 2012 e ha ampiamente confermato l'interesse a che le luci restino spente durante le ore non di punta.
La vostra legge è stata ispirata da provvedimenti di altri paesi?
Questo provvedimento semplicemente la conseguenza dell’attuazione di disposizioni legislative e della volontà del Governo di eliminare gli sprechi energetici e l’impatto dell’uso della luce artificiale sull’ambiente. Il tutto indipendentemente da ogni esempio che possa essere venuto da altri Paesi.
Qual è il risparmio energetico previsto? Le stime, a questo proposito, non sono unanimi...
Il provvedimento del 25 gennaio 2013, che regola il funzionamento dei dispositivi d’illuminazione degli edifici non residenziali, permette di ridurre l’impatto dell’illumminazione artificiale sull’ambiente notturno. Allo stesso tempo, costituisce una misura di «sobrietà» energetica. L’aspettativa di risparmio energetico è stimata in 2 TWh all’anno dall’Ademe (l'Agenzia francese dell'ambiente e della gestione dell'energia, ndr), pari al consumo elettrico annuo di circa 750.000 famiglie. Le disposizioni contenute in questa circolare permetteranno inoltre di evitare l'emissione in atmosfera di 250.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Prevedete di introdurre nuove limitazioni anche per i lampioni stradali?
Si, il quadro normativo sarà completato da disposizioni sull’illuminazione pubblica, l’illuminazione atta a valorizzare il patrimonio pubblico (monumenti, etc), nonché l’illuminazione degli impianti sportivi esterni quali per esempio gli stadi.