Acqua, il Veneto fa rete
Viver Acqua cresce. Sette società del servizio idrico collaborano per ottenere finanziamenti agevolati. Due miliardi gli investimenti previsti
09 April, 2013
Viver Acqua è un progetto di collaborazione, nato due anni fa, da un'idea delle società idriche Acque Veronesi e Acque Vicentine. Si tratta di un accordo di collaborazione tra diversi gestori idrici veneti, che si è ampliato, e che oggi vede schierate altre cinque società: Acque del Chiampo, Alto Vicentino Servizi, Centro Veneto Servizi, Etra, Asi Basso Piave. Sette società che hanno un bacino d’utenza complessivo di 299 comuni e circa 2 milioni e 200 mila abitanti.
Di recente, i presidente dei sette gruppi hanno aperto un confronto sulle prospettive future di questa particolare rete: alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte, il presidente e il vicepresidente della commissione Ambiente della regione Veneto, Nicola Finco e Stefano Fracasso, e i sindaci delle principali città, tra questi Flavio Tosi, primo cittadino di Verona, e Achille Variati, sindaco di Vicenza.
«I sindaci di Verona e Vicenza - ha affermato Angelo Guzzo, presidente di Acque Vicentine - al di là delle diverse appartenenze politiche, hanno saputo guardare avanti, con lungimiranza e, con la loro determinazione, hanno tracciato un solco in cui noi gestori del servizio idrico abbiamo potuto seminare e lavorare. E oggi stiamo vedendo i primi frutti».
Viver Acqua è nata per rispondere in modo congiunto ai bisogni comuni e per fare massa critica rispetto a finanziatori e istituzioni. Tre gli obiettivi raggiunti in questi anni di lavoro comune: approvvigionamenti congiunti, relazioni comuni con i nuovi regolatori del servizio, ricerca di soluzioni per finanziare gli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione.
Una delle attività di Viver Acqua è consistita infatti nell'aggregare i singoli piani di investimento, redigendo un piano generale di sviluppo delle infrastrutture, che complessivamente prevede opere pubbliche per circa 2 miliardi di euro. Un piano di investimenti di ampia portata, che ha potuto attivare un dialogo su possibili linee di finanziamento dedicate allo sviluppo del servizio idrico.