Primo sguardo delle "sentinelle dei rifiuti" nei mercati di Torino
I mercati di Torino sotto la lente d'ingrandimento delle sentinelle dei rifiuti. Eco dalle Città fa il punto sulla situazione della raccolta differenziata e intervista Irene Vaccaro, presidente del Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti (GOIA). On line il video girato al mercato di piazza Barcellona
09 April, 2013
Bruno Casula
Lorenzo Marinone
Le sentinelle dei rifiuti entrano in azione con un primo sguardo alla situazione della raccolta differenziata nei mercati di Torino con un'intervista a Irene Vaccaro, presidente del Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti (GOIA) e un video girato al mercato di piazza Barcellona.
Intervista a Irene Vaccaro, presidente del Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti (GOIA)
A che punto è la raccolta differenziata nei mercati di Torino?
I banchi di ortofrutta hanno a disposizione un proprio cassonetto per l’organico. Le cassette, sia di legno che di plastica, vengono divise dai rifiuti. Ci sono alcune cooperative che si occupano della loro raccolta. Il resto invece finisce tutto assieme. Per carta, plastica e quel poco di indifferenziato che produciamo l’Amiat distribuisce ogni mattina dei sacchetti trasparenti. Noi ambulanti possiamo anche differenziare, ma a fine giornata in genere c’è un unico mezzo che li raccoglie.
Quindi il problema è nella raccolta e non nel conferimento?
Più che altro diventa inutile la nostra differenziata. Però l’Amiat continua a richiederla. Per anni abbiamo pagato una maggiorazione sulla TARSU perché il parco mezzi e il servizio dovevano essere potenziati, ma di risultati se ne sono visti pochi. Alla fine abbiamo i bidoni per l’organico. Ci sono costati molto cari.
È così dappertutto?
A Torino sì. Nei mercati della cintura e in molti della provincia invece è un’altra storia. In diverse aree mercatali sono stati installati dei bidoni fissi. Ogni ambulante differenzia e getta da sé i propri rifiuti. I vigili fanno multe salate a chi sgarra. E a fine giornata il plateatico è sgombro, non resta praticamente nulla. I mezzi della raccolta rifiuti devono solo svuotare i bidoni.
Sarebbe possibile migliorare la differenziata nei mercati?
Basterebbe iniziare dal sistema di tassazione. Fuori città si paga la TIA, mentre il Comune di Torino applica solo la TARSU. (Per ulteriori informazioni e differenze tra tassa (TARSU) e tariffa (TIA) rifiuti clicca qui ndr). Con la TIA pagheremmo anche di meno perché ci sarebbe una valutazione più puntuale di quanti rifiuti effettivamente produciamo. Una valutazione che si può fare se si differenzia. Invece con la TARSU le tariffe sono stabilite solo sulla base della metratura dell’area occupata e sul costo del servizio di raccolta.
Certo non potete rimpicciolire i banchi. Come sono calcolati i costi del servizio?
Noi del GOIA non siamo ancora riusciti a capirlo. Eppure dovrebbero essere dati pubblici. Se lo chiediamo all’Amiat e al Comune ci rispondono che è l’Amiat stessa che ha svolto un’indagine sui costi. Questo nel migliore dei casi. Nel peggiore si trincerano dietro non meglio specificate difficoltà nella raccolta dei rifiuti. E se insistiamo sventolano la foto di un mercato a fine giornata. Come a dire, siete voi che sporcate quindi non lamentatevi.
Prima tappa
Nel mercato di Piazza Barcellona i bidoni per la raccolta dell'organico sono in realtà utilizzati per ogni genere di rifiuto. Inoltre, per terra, a fine giornata, rimane qualsiasi cosa: cassette di plastica e legno, lattine, vetro, sacchetti di nylon, tutte cose che per aver toccato il suolo non sarebbero più differenziabili e che quindi finiscono tutte insieme nel generico