Inquinamento indoor: E se l'aria di casa fosse più inquinata di quella fuori?
Se è vero che l'inquinamento dell'aria non conosce frontiere, a maggior ragione non teme nemmeno le porte di casa. L'Agenzia Europea per l'Ambiente avverte: “L'aria del vostro salotto potrebbe essere meno pulita di quella di una strada cittadina mediamente trafficata...”. Qualche consiglio a cui fare attenzione
19 April, 2013
Che aria tira in casa nostra? Detersivi, sigarette, stufe, incensi, candele, polvere, umidità, formaldeide nei mobili, gli agenti che possono inquinare pesantemente l'aria di casa sono molti, e soprattutto molto banali. Talmente banali da dimenticarcene. Nell'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria pubblicato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente si parla anche di inquinamento indoor, e in particolare delle fonti domestiche. “Immaginate una casa con le pareti dipinte di fresco, arredata con mobili nuovi... o l'odore dei detersivi usati per pulire l'ufficio, che rimane nell'aria... il modo in cui gli ambienti vengono costruiti, puliti, disinfettati e ventilati influisce notevolmente sulla qualità dell'aria che respiriamo, specialmente per le categorie più deboli: bambini, anziani, chiunque soffra di disturbi respiratori o cardio vascolari”.
Radon,monossido di carbonio, biossido d'azoto, composti organici volatili sono i principali inquinanti che trovano posto anche negli ambienti chiusi, come le nostre abitazioni o le postazioni di lavoro. Le fonti inquinanti in una casa o in un ufficio sono tante: riscaldamento, fornelli da cucina, prodotti chimici, fumo di sigaretta, mobili di scarsa qualità o trattati con prodotti non conformi alle normative... Alcune di queste fonti sono più conosciute, soprattutto perché le conseguenze dell'inquinamento sulla nostra salute sono evidenti: è il caso del fumo di tabacco, che infatti ormai è bandito quasi ovunque negli spazi pubblici al chiuso. “All'inizio i divieti furono duramente contestati – scrive l'Agenzia Europea – ma alla fine l'opinione pubblica cambiò completamente prospettiva, e oggi per esempio sarebbe addirittura impensabile in Europa pensare di fumare sui mezzi pubblici, come invece si poteva fare fino agli anni Ottanta”.
Ma, come abbiamo visto, non c'è solo il tabacco: molte delle attività domestiche più comuni possono rivelarsi fonti di inquinamento da non sottovalutare. Secondo Erik Lebret, del National Institute for Public Health and the Environment olandese “L'Europa sta cercando progressivamente di sostituire tutte le sostanze più tossiche presenti negli oggetti di uso comune, e di trovare il modo di ridurre al minimo le emissioni inquinanti più pericolose, il radon prima di tutte, gas radioattivo e cancerogeno che può essere esalato dal terreno, a cui va prestata speciale attenzione in fase di costruzione di un edificio. Ma l'aggiornamento delle direttive non è l'unica direzione in cui procedere: ciascuno di noi può fare qualcosa per tenere sotto controllo la situazione negli spazi in cui viviamo”. Ecco come.
Ventilare bene gli spazi
Può sembrare banale, ma quante volte ci dimentichiamo di cambiare l'aria in una stanza, specialmente d'inverno, quando fa freddo e i riscaldamenti sono accesi, o peggio ancora, se la stufa è in funzione? Non si tratta di lasciare le finestre aperte (anche perché più si abbassa la temperatura più consumiamo per riscaldare l'ambiente, e quindi le emissioni crescono), ma ricordarsi di far entrare una boccata d'ossigeno nuovo ogni tanto è fondamentale. Lo stesso vale se stiamo cucinando: monossido di carbonio e biossido d'azoto – gas che si sprigionano durante i processi di combustione – possono causare mal di testa, stordimento e nausea.
Attenzione ai prodotti chimici
Le esalazioni prodotte da detersivi, disinfettanti e vernici possono provocare danni di diversa entità: dall'irritazione di occhi, naso e gola, fino alle conseguenze più gravi, come danneggiamenti al fegato e al sistema nervoso, o addirittura tumori. Il consiglio è di riporli in luoghi protetti, tenerli rigorosamente chiusi e areare sempre il locale durante l'uso.
Formaldeide, occhio all'etichetta
Purtroppo anche mobili, trattati durante la fase di produzione, possono rilasciare inquinanti pericolosi, come nel caso della formaldeide, contenuta nel compensato e nel truciolato. Come fare? Intanto assicurarsi che il mobile acquistato sia conforme alla normativa europea, e certificato in classe E1, ossia classificato come “a basse emissioni”. Se possibile, prima di installarlo definitivamente in casa, lasciarlo all'aperto per qualche settimana, in modo da disperdere parte delle emissioni. Meglio ancora ovviamente, scegliere mobili che siano assolutamente privi di formaldeide, (Etichetta FF, Formaldehyde-Free) specialmente in camera da letto.
Niente paludi della Louisiana in lavanderia...
L'umidità può compromettere seriamente la salubrità di un ambiente. Come è noto, funghi, muffe e batteri adorano gli ambienti umidi e in particolare quelli al riparo dalla luce. Un occhio particolare quindi a lavanderie, cantine, sgabuzzini e bagni ciechi, che rischiano di trasformarsi in un resort per microrganismi indesiderati, causa di allergie, asma, problemi respiratori e abbassamento delle difese del sistema immunitario.
Leggi anche:
Ma quanta polvere nelle scuole
Qualità dell’aria nelle scuole: cosa fare per combattere le polveri sottili