Ora l’aria è più pulita Polveri sottili diminuite del 30%
L’Arpa: quest’inverno meno sforamenti di pm10 - da la Stampa del 03.05.2013
03 May, 2013
Andrea Rossi
Avoler cercare a tutti i costi qualche nota d’ottimismo, si potrebbe dire che è uno dei pochi effetti non drammatici della crisi. Sfumati migliaia di posti di lavoro, ci sono non pochi torinesi (e non) che hanno smesso di spostarsi tutti i giorni. E ce ne sono tanti altri che continuano a muoversi, però risparmiando, e anziché usare la propria auto scelgono i mezzi pubblici. Non si spiegherebbe altrimenti come mai in poco più di due anni i passeggeri di bus e tram sono cresciuti del 15 per cento. E, soprattutto, in un anno la qualità dell’aria è migliorata in maniera inaspettata. La concentrazione di pm10, tanto per citare l’inquinante più subdolo - le polveri sottili che finiscono dritte nei polmoni perché troppo piccole per essere filtrate dalle narici - è scesa del 30 per cento. auto e dei mezzi pubblici, del teleriscaldamento o delle caldaie a metano che inquinano meno di quelle a gasolio. La crisi dell’industria, con la chiusura di molti stabilimenti, certamente ha fatto la sua parte. Però nell’ultimo anno il processo ha subito un’accelerazione sorprendente.
Secondo i dati dell’Arpa Piemonte tra gennaio e marzo del 2012 la concentrazione di pm10 nell’aria era in media di 82 microgrammi al metro cubo. Non dovrebbe mai superare i 50 microgrammi. Nei primi tre mesi di quest’anno è sempre rimasta sopra i limiti stabiliti ma è scesa a 57 microgrammi. Valore che, d’inverno, dal 2000 in poi non s’è mai visto. Anche allargando il campo ai sei mesi più a rischio - da ottobre a marzo - la situazione resta sostanzialmente identica: la riduzione delle concentrazioni di polveri sottili è del 26 per cento, da 76,3 a 56,2 microgrammi in media.
In linea con l’Europa Resta da capire che cosa è successo nel resto d’Italia, ma per una volta sembriamo più vicini all’Europa e ai limiti fissati dall’Unione europea. La soglia dei 50 microgrammi al metro cubo non andrebbe valicata per più di 35 giorni l’anno. Di solito Torino la sfora il 4 febbraio. Eppure anche su questo fronte la situazione migliora. Tra gennaio e marzo di quest’anno gli sforamenti sono stati 46, contro i 55 dell’anno precedente (meno 16 per cento). Calcolando il periodo ottobre-marzo, si è passati da 128 giorni a 95, meno 25,8 per cento. «Sono dati che ci lasciano soddisfatti», spiega l’assessore all’Ambiente del Comune Enzo Lavolta, che ha portato le analisi dell’Arpa in commissione Ambiente, presieduta da Marco Grimaldi. Nei mesi scorsi Lavolta è stato al centro di mille polemiche per la decisione di vietare la
Ztl in alcuni orari ai mezzi Euro 3 diesel. La sperimentazione, concepita per durare tre mesi, è stata interrotta dopo trenta giorni appena dopo una mozione approvata dal Consiglio comunale. Risultati della sperimentazione? «Non abbiamo ancora tutti gli elementi utili per valutare l’incidenza di quella misura», dice l’assessore, «però la situazione in generale segnala un netto miglioramento».
Il Comune ha adottato - dopo una mozione della Sala Rossa presentata da Grimaldi insieme con il presidente della commissione Trasporti Mimmo Carretta - un piano per la qualità dell’aria: trasporto pulito delle merci, biciplan, pedonalizzazioni, ampliamento delle zone 30 all’ora. Ora, Silvio Viale, consigliere radicale eletto nel Pd, chiede un’accelerazione: «Il limite dei 30 all’ora sia istituito in tutte le strade senza diritto di precedenza».