Acqua, l’Authority risponde ai referendari. Sulle tariffe in Italia si procede in ordine sparso
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas replica alle critiche dei movimenti per l'acqua pubblica sulle tariffe. Intanto la Toscana le approva e afferma che non ci sono le condizioni economiche per la ripublicizzazione delle società idriche. Il Piemonte, invece, recepisce il contenuto del referendum che eliminava la remunerazione del capitale. L'Atersir di Modena, infine, d'accordo con i comitati e i consumatori, ne chiede la sospensione
07 May, 2013
“Il regolatore non si pone il problema di chi fa l’investimento. Noi trattiamo tutti allo stesso modo; saremo sempre favorevoli a liberi cittadini, banche, cassa depositi e prestiti, fiscalità o chiunque altro voglia finanziare investimenti, e trattiamo tutti allo stesso modo”. Lo dice Alberto Biancardi dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas sulle critiche che sono arrivate all’Authority dai movimenti per l’acqua pubblica, in relazione alla nuova tariffa per il servizio idrico. “Il passaggio delle funzioni, utili a formulare il nuovo piano tariffario per i servizi idrici - ricorda Biancardi - è avvenuto poco più di un anno fa. Noi abbiamo assunto questo compito per elaborare un quadro stabile e trasparente, lavorando con gestori e autorità locali. La difficoltà è far si che le regole siano omogenee e chiare anche per i cittadini”. Infatti “l’obiettivo è anche quello di reperire risorse utili a investimenti in nuove reti e depuratori, perché in Italia si fa molto poco”.
Rispetto alle critiche che arrivano all’Authority da parte dei promotori del referendum, Biancardi osserva che “con i referendari il contrasto è stato sulla remunerazione del capitale investito. Noi abbiamo proposto una formula che sembra rispettosa del referendum. Ci sono stati contrasti in merito a quanto riconoscere da parte nostra ai singoli gestori sul rischio di impresa. Quello che l’utente deve e non può non pagare è il costo del finanziamento dell’investimento, che abbiamo definito onere finanziario. Questo permette di alimentare gli investimenti e di pagare gli investimenti in essere a chi si sobbarca di questa gestione”. Infine, Biancardi conclude parlando delle nuove tariffe, dicendo che "Per noi è importante che la tariffa rifletta i costi di servizio. Dovremo dare perciò maggior disponibilità di risorsa idrica, dovremo tutelare l’ambiente investendo nei depuratori e dovremo fare in modo che di risorsa idrica ce ne sia in abbondanza anche per le prossime generazioni”.
Mentre l'Autorità precisa e puntualizza, in Toscana, l'Assemblea idrica toscana (Ait) ha approvato le tariffe decise dalle conferenze territoriali ed elaborate secondo i criteri indicati dall'Autorità per l'energia e il gas, tariffe che - secondo il direttore dell’Ait, Alessandro Mazzei - “servono per realizzare gli investimenti". Anna Rita Bramerini, assessore regionale all’Ambiente, ha spiegato che "era necessario giungere a una decisione per non bloccare gli investimenti necessari di quasi 2 miliardi di euro", ribadendo le difficoltà di una ripubblicizzazione delle società idriche perché il costo di 1,2 miliardi di euro non sarebbe sostenibile da parte dei Comuni. "Quando il Consiglio regionale approverà l'osservatorio e il comitato per i servizi pubblici - ha concluso Bramerini - ci sarà la possibilità di una partecipazione efficace da parte di tutti i soggetti interessati".
A Torino, l’assessore all’Ambiente della provincia di Torino, Roberto Ronco, che ha presieduto la conferenza dell’Ato, Acque del Torinese, illustra così le decisioni prese dall’assemblea. "La nuova tariffa dell’acqua recepisce l’esito del referendum del 2011, che stabiliva l’eliminazione della remunerazione del capitale investito dal prezzo. Questo significa che a un totale di 323 milioni di euro di ricavi di Smat (la società delle acque di Torino e provincia) previsti per il 2013 si devono defalcare 16 milioni di euro”. Tra le decisioni più importanti prese dall'assemblea, per salvaguardare le famiglie con redditi più bassi, vi è stata la scelta di portare il parametro Isee da 9.500 a 12 mila euro, mantenendo le riduzioni di 30 euro l’anno per nuclei familiari da una a tre persone e di 45 euro l’anno per quelli maggiori di tre persone. “In questo modo - prosegue Ronco - le bollette per le famiglie meno abbienti diminuiscono. L’Ato 3 ha inteso salvaguardare, in questo momento di crisi, i soggetti più deboli economicamente, senza con questo interrompere gli investimenti, soprattutto quelli sui depuratori, la cui efficienza è indispensabile per preservare l’ambiente e per evitare le sanzioni europee”.
La nuova tariffa per il sistema idrico (acquedotto, fognatura e depurazione) sale da 1,4232 a 1,5373 euro a metro cubo.
A Modena invece, l'Atersir, l’Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti di del modenese, ha deliberato di "richiedere la sospensione dell’applicazione" delle nuove tariffe definite dall’Aeeg, relative ai servizi di acquedotto, fognatura e depurazione per tutto il territorio regionale. Il Consiglio spiega di aver preso atto, "dopo un’ampia discussione con i comitati e le associazioni dei consumatori", delle "molte criticità di applicazione del metodo" e di aver deliberato l’invio all’Autorità di una proposta tariffaria "evitando che le tariffe vengano decise dall’Aeeg sulla base dei soli dati dei gestori". Oltre allo stop temporaneo all’applicazione delle tariffe, il Consiglio dell’Atersir parla espressamente di altre criticità su "alcuni aspetti tecnici del metodo, con particolare riferimento a quelli più strettamente collegati al recepimento dei risultati referendari".