Legambiente al TAR contro il declassamento dei Siti Nazionali di Bonifica
Legambiente ha presentato ricorso al T.A.R. contro il Ministero dell'Ambiente per il declassamento da sito di interesse nazionale (SIN) a sito di interesse regionale (SIR) di "Bacino del Fiume Sacco" e "Provincia di Frosinone". I due siti sono affetti da un grave danno ambientale che necessita di opere di bonifica urgenti.
15 May, 2013
"Chiediamo l'annullamento del decreto del Ministero dell'Ambiente per la parte relativa ai siti della Valle del Sacco e della provincia di Frosinone, declassati a nostro avviso illegittimamente e senza motivazioni fondate". È quanto ha detto Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio sottolineando la necessità di arrivare a concludere le bonifiche per risanare definitivamente il territorio va risanato a beneficio della salute di tutti gli abitanti della zona e dell'ambiente".
Sono 52 i Comuni compresi nel sito "Bacino del Fiume Sacco", individuato quale sito di interesse nazionale nel 2005, tra la provincia di Roma e Frosinone, coinvolti dalla contaminazione del complesso industriale nella zona di Colleferro (Rm). Gli agenti chimici rilasciati negli anni nell'area circostante e nei territori lungo il fiume, spiega Legambiente, hanno provocato un forte inquinamento per i lavoratori e per tutti gli abitanti della zona. Le acque del fiume Sacco hanno irrigato i campi adiacenti e abbeverato bestiame con conseguente trasferimento della contaminazione nel ciclo alimentare provocando danni per la salute e l'economia del luogo basata principalmente su allevamento e agricoltura. Secondo Legambiente, si tratta di un vero e proprio disastro che ha colpito la valle, sul quale è attualmente pendente presso il Tribunale di Velletri un processo penale nel quale si procede proprio per "disastro colposo ambientale" e in cui Legambiente è costituita parte civile.
Le 122 discariche dismesse (abusive nel 17% dei casi) dislocate in 89 Comuni hanno invece contaminato il sito denominato "Provincia di Frosinone", combaciante per alcuni punti con quello del bacino del Sacco. È stata accertata la presenza di rifiuti speciali e pericolosi a pochissima distanza dai centri abitati e su terreni ad alta permeabilità con grave rischio di compromissione dei terreni limitrofi. Questa la condizione, sottolinea Legambiente, che aveva motivato l'istituzione del SIN nel 2001 e che oggi non viene più considerata sufficiente. In questa zona, aggiunge l'associazione, ricade anche la ex-Cemamit di Ferentino, ora sotto sequestro per presunte irregolarità sullo smaltimento dell'amianto.
"Le emergenze ambientali del territorio della Valle del Sacco e della provincia di Frosinone richiedono interventi di bonifica e politiche di riduzione dell'impatto", ha detto Francesco Raffa, coordinatore provinciale di Legambiente Frosinone. "La situazione ambientale dell'area è davvero grave, sia per la l'emergenza legata all'inquinamento industriale che per le decine di discariche ancora tutte da bonificare. Serve molta più costanza che nel passato per risolvere la crisi, non si può certo partire dal declassamento che va sventato, servono – ha concluso - strategie nuove per non far sentire sole le persone che oggi vivono una situazione difficile".