Laser napoletani contro lo smog di Pechino
Radar ottici per il controllo delle polveri e degli inquinanti nell'atmosfera, da installare nella capitale dello smog mondiale: Pechino. Il progetto (Lidar) è italiano, e arriva dall'Università Federico II di Napoli. Ecco di cosa si tratta
13 June, 2013
Lidar (Laser Imaging Detection and Ranging): è il frutto di una ccordo italo-cinese fra il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia (Cnism) e l'Istituto di ricerca di Telemetria di Pechino (Brit).
Firmato due anni fa, l'accordo prevedeva di progettare e realizzare un radar ottico per il controllo delle polveri e degli inquinanti nell'atmosfera da installare in Cina. A realizzare il progetto è stato il gruppo di ricerca di Nicola Spinelli, dell'università Federico II di Napoli, mentre a costruire una delle principali componenti del Lidar, la sorgente laser, e' l'azienda Bright Solutions di Pavia.
"Il Lidar, a differenza del radar tradizionale che invia microonde che rimbalzano su un oggetto e permettono di individuarlo, si avvale di impulsi di luce" spiega il presidente del Cnism, Ezio Puppin. "Questi impulsi vengono sparati nell'atmosfera da una sorgente laser basata a terra. Le particelle da monitorare che si trovano nell'atmosfera riflettono la luce, che poi viene captata dal telescopio sottostante e analizzata, permettendo così di tracciare l'identikit delle particelle. Misurando invece il tempo di viaggio degli impulsi è possibile risalire all'altezza a cui si trovano. Il laserpuò essere usato anche in ambito meteorologico per controllare la velocità dei venti e può monitorate anche le ceneri delle eruzioni vulcaniche".