Greenpeace: api attiviste a Campo de' Fiori per dire no ai pesticidi killer
Questa mattina a Campo dei Fiori a Roma 20 volontari di Greenpeace Gruppo Locale di Roma hanno invaso il mercato per lanciare l’appello “SalviamoLeApi.org” e chiedere al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo di vietare l’uso dei pesticidi dannosi per api e impollinatori.
15 June, 2013
Travestiti da api, questa mattina i volontari di Greenpeace Gruppo Locale di Roma hanno fatto visita al Mercato di Campo de’ Fiori con un appello: www.SalviamoLeApi.org. I volontari romani di Greenpeace hanno portato il loro messaggio a consumatori e commercianti per ricordare che la gran parte del cibo di cui necessitiamo dipende direttamente dall’opera di impollinazione delle api, e che loro e gli altri insetti impollinatori sono a rischio a causa di pesticidi e pratiche agricole di stampo industriale.
Le api attiviste sono state avvistate in altre 26 città italiane. "Le evidenze scientifiche sulle conseguenze dei pesticidi più dannosi per le api sono chiare. Non possiamo permetterci di perdere le api e il resto degli impollinatori naturali: l'Italia e gli altri Paesi europei devono agire per vietare queste sostanze killer", afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace. "La drastica riduzione delle api è solo un sintomo di un sistema agricolo che ha fallito, basato sull'uso intensivo di prodotti chimici e ostaggio degli interessi di potenti multinazionali come Bayer e Syngenta. Incrementare subito metodi agricoli sostenibili - conclude Ferrario - è l'unica soluzione a lungo termine per salvare le api e l'agricoltura in Europa".
Con l’attività a Campo de’ Fiori e in tanti altri mercati italiani, Greenpeace ha lanciato la petizione sul sito www.salviamoleapi.org indirizzata al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo per chiedere di vietare l’uso dei pesticidi dannosi per api e impollinatori a cominciare dai sette più pericolosi (clothianidin, imidacloprid, thiametoxam, fipronil, clorpirifos, cipermetrina e deltametrina), adottare piani d’azione per gli impollinatori al fine di sviluppare pratiche agricole non dipendenti da prodotti chimici e incrementare la biodiversità in agricoltura.
Il legame tra api, agricoltura e cibo che si porta in tavola, spiega Greenpeace, è molto stretto: fino al 35% della produzione mondiale di cibo dipende dal servizio di impollinazione naturale offerto da questi insetti. Delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4.000 varietà agricole dipendono dalle api. Il drammatico calo complessivo delle api è il risultato di molteplici fattori, ma in particolare alcuni pesticidi, fra i quali i neonicotinoidi, rivestono il ruolo di veri e propri killer. Oltre ai fenomeni di intossicazione acuta che portano alla morte immediata delle api, sono molti gli effetti sub-letali legati a questi pesticidi, ad esempio effetti sulla fisiologia, interferenze con la capacità di approvvigionamento del cibo, problemi d’orientamento e l'impatto sui processi di apprendimento.
Leggi il rapporto: “Api in declino - le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea” e firma la petizione su www.salviamoleapi.org