Rilegno spiega i motivi del calo del riciclo nel 2012. E' aumentato il riuso
Crisi della produzione interna, meno merce che circola e di conseguenza meno raccolta differenziata e meno intercettazione in ambito non urbano. Ma anche un fattore nuovo: la "rigenerazione" dei pallet. Intervista di Eco dalle Città a Marco Gasperoni, direttore di Rilegno
27 June, 2013
Crisi della produzione interna, meno merce che circola e di conseguenza meno raccolta differenziata e meno intercettazione in ambito non urbano. Potrebbe essere questa in estrema sintesi la spiegazione del marcato calo del riciclo dei rifiuti di imballaggio in legno registrato nel 2012. Ma in questo quadro si può inserire anche un fattore nuovo: la "rigenerazione" dei pallet.
Per capire fino in fondo cosa è successo l'anno passato ai rifiuti legnosi abbiamo intervistato Marco Gasperoni, direttore di Rilegno:
La contrazione del riciclo registrata nel 2012 va al di là del calo sull'immesso al consumo. Come mai?
Il calo dell'immesso al consumo è stato meno marcato. L'imballaggio in legno viene impiegato principalmente nella movimentazione e nella logistica per cui termina il suo ciclo di vita nell'industria e nella grande distribuzione, mentre i quantitativi presenti nel circuito urbano sono più contenuti. Analizzando la contrazione dei flussi abbiamo avuto modo di verificare che, per quanto riguarda il circuito urbano, la riduzione rispecchia il calo di produzione dei rifiuti urbani, ed è dunque tutta da ascriversi alla quota industriale.
Questo dato è legato al fatto che la produzione interna è calata (come hanno messo in evidenza gli indici Istat sulla produzione industriale): una minor produzione implica ovviamente un minore utilizzo di imballaggi e una minore movimentazione merci. Occorre tenere conto, inoltre, che una parte degli imballaggi in legno proviene dal circuito dei cantieri edili dove la crisi è stata avvertita in modo significativo. Contestualmente, a valle della filiera registriamo una minore richiesta da parte delle industrie trasformatrici (prevalentemente industrie del pannello truciolare) che non sono certo esenti dalle ripercussioni della crisi interna dei consumi, e vivono una ridimensionata richiesta di mobili sul mercato interno.
La contrazione dei flussi di rifiuti può trovare una concausa nello sviluppo, negli ultimi anni, del circuito di rigenerazione dell’imballaggio per la movimentazione: i pallet sempre più di frequente vengono prodotti in maniera tale da poter fare più cicli di vita. Ricordo che i bancali nelle produzioni complessive degli imballaggi rappresentano oltre i due terzi degli imballaggi complessivamente immessi al consumo: oggi una parte sempre più rilevante di essi è inserita in circuiti di rigenerazione che ne allunga la ‘vita utile’, sottraendoli ai canali tradizionali di riciclo.
Si tratta di riuso dei pallet?
E’ corretto parlare di "preparazione per il riutilizzo", come previsto al secondo punto della gerarchia comunitaria sui rifiuti.
Cosa dobbiamo aspettarci dal 2013?
Nonostante un’ulteriore contrazione della produzione interna, i primi dati 2013 della gestione consortile fanno pensare ad una leggera ripresa dei flussi a riciclo, Nei primi cinque mesi di quest'anno abbiamo visto dei conferimenti alle industrie trasformatrici superiori, nell'ordine di qualche punto percentuale rispetto a quanto avvenuto nello stesso periodo dell'anno precedente. Abbiamo ragione di ritenere che le performances di riciclo del 2013 saranno migliori, in percentuale, rispetto a quelle 2012.