Cosa serve ancora per capire? L'ultimo appello di Genitoriantismog
Pubblichiamo l'ultimo appello di Genitoriantismog sull'inquinamento da traffico, con riferimento all'allarme ozono ignorato e all'ultimo studio sul legame smog-tumori, pubblicato dalla rivista medica Lancet. "AreaC va allargata al più presto per sottrarre un’ulteriore fetta di popolazione alla morsa degli inquinanti di prossimità", risponde l'associazione all'ultima "frenata" sul tema dell'assessore Maran
12 July, 2013
Il testo integrale dell'appello di Genitoriantismog
L’11giugno scorso abbiamo presentato all’Assessore all’Ambiente di Milano un monitoraggio delle polveri ultrafini, da cui risulta che il livello di queste é, fuori Area C, tre volte superiore a quello misurato all’interno della zona a traffico limitato.
Abbiamo inoltre fatto presente che le polveri ultrafini e le nanoparticelle, contengono - fra gli altri - gli Idrocarburi Policiclici Aromatici molti dei quali classificati sicuramente cancerogeni per l’uomo e che uno studio realizzato pochi anni fa a Milano (PARFIL) ha evidenziato come, nelle strade interessate da traffico, il livello degli IPA è fino a 5 volte superiore ai livelli misurati altrove, in siti con concentrazioni di PM10 del tutto simili.
In sostanza chi vive a Milano non inala una sola sostanza cancerogena, ma un vero e proprio “cocktail” di sostanze nocive, la cui potenza combinata non è – scientificamente - ancora chiaramente determinata.
Il 3 luglio scorso è uscito il rapporto finale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle nuove evidenze scientifiche circa l’impatto sulla salute dell’inquinamento dell’aria. Sessanta scienziati Europei hanno concluso che l’impatto della qualità dell’aria sulla salute è stato sottostimato e che, conseguentemente, le attuali politiche in materia devono essere riconsiderate e rinforzate.
Rispetto al rapporto uscito nel 2005 gli scienziati hanno individuato nuove e significative associazioni fra i livelli degli inquinanti dell’aria e insorgenza del diabete, nuovi e preoccupanti effetti sui bambini esposti all’inquinamento dell’aria prima della nascita, e in particolare sullo sviluppo del cervello e cognitivo. E’ poi sempre più evidente e forte l'associazione fra inquinamento dell’aria e asma – il numero dei cui malati è raddoppiato negli ultimi 30 anni. Il diabete si aggiunge a malattie cardiocircolatorie e cardiorespiratorie, i grandi rischi per gli adulti.
Il Rapporto richiama le nuove evidenze di associazione fra livelli di ozono e aumento di mortalità e ricoveri ospedalieri. All'aumento di 10 microgrammi di ozono al metro cubo nella concentrazione oraria massima giornaliera: a) la mortalità generale aumenta del 10-31%; b) quella cardiovascolare nei minori di 75 anni aumenta del 10-62%; c) i ricoveri per disturbi cardiovascolari nei maggiori di 65 anni aumentano del 36-91%; d) i ricoveri per disturbi respiratori nei maggiori di 65 anni aumentano del 5-60%.
Il 5 luglio scorso Milano ha superato il livello di ozono che obbliga le autorità pubbliche a informare la popolazione, anziani e bambini in primis, dei rischi collegati alla permanenza all’aperto. In caso di superamento, dice la legge, “gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari per informare il pubblico a mezzo radio, televisione, stampa o via internet”. Nello stesso giorno abbiamo superato il valore limite per il biossido di azoto. Nessuno ha detto nulla.
DA ULTIMO, MA NON MENO IMPORTANTE
Il 10 luglio è stato pubblicato su Lancet Oncology uno studio europeo, a cui ha partecipato anche l’Italia, che fornisce la conferma del legame diretto fra tumore del polmone e inquinamento dell’aria.
Misurata l’esposizione all’inquinamento da polveri sottili (PM 10 e PM 2.5) su oltre 300.000 persone in Europa, per ogni incremento di 10 mg di PM10 mg/m³ il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22% e del 51% per l’adenocarcinoma. La Lombardia è la regione con la maggior incidenza di tumori al polmone in Italia.
I nostri livelli di inquinamento, per particolato, ozono e biossido di azoto, sono i peggiori dell'Europa occidentale.
L’assessore Maran ha dichiarato due giorni fa alla Commissione traffico e referendum che “il traffico non è più un problema”, che “non dobbiamo mettere bandierine” e “all’ipotesi allargamento AreaC dobbiamo affiancare altri strumenti” riferendosi a zone 30 e regolamentazione della sosta. Siamo basiti. Dire che il traffico non è più un problema è una affermazione senza senso. Speriamo che sia stata mal riportata.
Cosa serve ancora per capire che si deve tener fede alle promesse e alla volontà espressa dai milanesi con il referendum? Che non intervenire vuol dire esporre consapevolmente la popolazione a un danno tragico e per molti irreparabile? Che AreaC va allargata al più presto per sottrarre un’ulteriore fetta di popolazione alla morsa degli inquinanti di prossimità?
Che Zone 30 e regolamentazione sosta sono strumenti aggiuntivi importanti, ma che potranno realizzarsi solo nel medio-lungo periodo, mentre il danno che dobbiamo prevenire è imminente e immediato? Che a Milano manca ancora una programmazione della ciclabilità degna di una città progredita? Manca la volontà politica e non si ha il coraggio di ammetterlo? Lo si dica!