Madrid, rivoluzione parcheggi: le auto inquinanti pagheranno di più
E se a determinare il prezzo della sosta fosse la categoria dell'auto? Ci stanno provando nella capitale di Spagna, dove il provvedimento, ancora in fase di definizione, dovrebbe entrare in vigore nel 2014. Saranno individuate cinque fasce di prezzo, regolate sulla base delle emissioni di NO2
30 July, 2013
Madrid rivoluziona la sosta: i prezzi nel centro della città aumenteranno sulla base di due criteri: la disponibilità di parcheggio, e il livello di inquinamento dell'auto. Complessivamente si prevede un rincaro fino al 20%, anche se le modalità dell'aumento sono ancora al vaglio. Fatto salvo per la sosta gratuita dei residenti – che non pagano nulla in zona verde, ma pagano in quella blu, quindi circa nel 25% dei casi - la tariffa del parcheggio sarà calcolata da nuove macchine in grado di valutare la disponibilità di parcheggio zona per zona. Un principio in linea con le teorie di Donald Shoup, lo studioso californiano nemico giurato della sosta gratuita : a San Francisco infatti, le tariffe sono estremamente diversificate da una zona all’altra della città, e i prezzi variano notevolmente a seconda dell’orario e del giorno della settimana. Non solo: esistono parcometri regolati a distanza, che permettono di regolare il prezzo della sosta all'istante, in base alla quantità di posteggi liberi.
Ma la novità più importante è senz'altro quella delle fasce di inquinanti: è la prima volta che si applica il sistema Ecopass anche alla sosta a pagamento. La proposta è quella di creare una suddivisione in cinque categorie, che non dovrebbero corrispondere esattamente agli Euro standard, ma che prenderanno come criterio base le emissioni di biossido d'azoto (NO2), l'inquinante più problematico per Madrid. Un'idea sicuramente innovativa, ma che non ha mancato di suscitare polemiche. Il timore è che in questo modo vengano penalizzate proprio le famiglie meno abbienti, che tendenzialmente possiedono automobili più vecchie, e dunque più inquinanti. Ma è proprio così?
Fino a un certo punto. A produrre biossido d'azoto in forti quantità sono soprattutto i motori diesel: un’auto a benzina Euro 3 inquina quaranta volte meno del suo equivalente diesel. Inoltre, come ci spiegava in questa intervista Bruno Villavecchia, il rinnovamento del parco auto non ha lo stesso effetto di ricaduta, (per quanto significativo) sul biossido d’azoto e sulle polveri, perché i meccanismi di abbattimento delle emissioni di particolato introdotti sui diesel più recenti alterano la produzione di questo gas. Veicoli alimentati a gasolio a ridotta produzione di polveri (anche meno di 1 mlg per kilometro percorso) producono più ossidi di azoto di quelli meno evoluti.
Non sarà facile quindi determinare le cinque fasce. Ma al di là delle difficoltà iniziali, e dei probabili aggiustamenti, quella lanciata da Madrid potrebbe essere una vera rivoluzione per le città europee. Da tenere d'occhio.
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