Riciclo pannolini: la tecnica per farlo presentata in Regione
Nella sola Lombardia sono 150.000 le tonn annue di pannolini che vanno in rifiuti, con uno smaltimento che costa 50.000 tonn in CO2. Presso la Regione, Legambiente, Ambiente Italia e FATER parlano della nuova tecnica a secco per il riciclo dei PSA (prodotti sanitari assorbenti) che permette di recuperare quasi al 100% plastica e cellulosa, sottraendoli a discariche e inceneritori. Circa 400 Comuni in tutta Italia già separano i pannolini
27 September, 2013
Pannolini, pannoloni e assorbenti (i PSA, prodotti sanitari assorbenti) non sono affatto una quota trascurabile dei rifiuti del “sacco nero” (trasparente a Milano) dell’indifferenziato. Legambiente calcola che nella sola Lombardia vengano consumati e smaltiti ben 150.000 tonnellate di PSA all'anno, cioè equivalente alla produzione annua di rifiuti urbani di 300.000 abitanti.
In Italia la stima è di 800 mila tonnellate, una quantità superiore a quella delle bottiglie di plastica e pari a circa il 3% di tutti i rifiuti urbani . Ecco perché FATER Spa, il maggiore produttore italiano di PSA, ha sviluppato un processo per il riciclaggio di pannolini provenienti dalla raccolta differenziata, che è stato illustrato il 16 settembre ad un convegno organizzato da Ambiente Italia Spa e promosso da Legambiente Lombardia, presso la Regione Lombardia.
I PSA rappresentano infatti un rifiuto “speciale”, perché i componenti sono materie prime di alto standard qualitativo (costano infatti parecchio) che sarebbero suscettibili di ottima ricollocazione sul mercato, se solo venissero raccolte, lavate, sterilizzate e separate: si tratta infatti di cellulosa pura e di materie plastiche.
Il “problema smaltimento pannolini” accomuna tante famiglie, che stanno cercando alternative virtuose come quelli lavabili o prodotti con materie prime biodegradabili (ma attenti alle pubblicità ingannevoli), spesso però con molte controindicazioni (praticità d'uso, sicurezza igienica e costi energetici del trattamento), come ci ha confermato Damiano Di Simine, presidente regionale Legambiente: "Riciclabili-compostabili e lavabili non stanno sfondando .... Qualche problema c'è, sia di effettiva compostabilità che di consumi energetici alti per la loro riutilizzabilità". La nuova tecnica è una possibilità in più sul mercato e permette di trattare i pannolini "a secco" e non bagnandoli, cosa importante in termini di consumo d'acqua".
In Lombardia, se promossa ed estesa a tutti i comuni, la raccolta differenziata dei PSA sottrarrebbe allo smaltimento una quota di rifiuti fino al 6% del Rifiuto Urbano Residuo, a valle delle raccolte separate, riportando nel mercato materiali valorizzabili da diversi processi produttivi. Oltre a ciò, Ambiente Italia Spa evidenzia che, al netto dei costi energetici di raccolta e trasporto, il riciclaggio dei PSA 'alleggerirebbe' le emissioni atmosferiche della Lombardia per oltre 50 milioni di kg di CO2.
Il primo impianto italiano è in costruzione in Veneto e ci sono già molti Comuni – circa 400 in Italia – che attuano la raccolta differenziata dei PSA. Il totale della popolazione interessata in Italia è già pari a 5,3 milioni di abitanti, residenti in 394 comuni, soprattutto di Toscana, Veneto, Marche e Lombardia (80 i comuni coinvolti in Lombardia).
Scheda tecnica di presentazione sul processo di riciclo di pannolini e pannoloni
Il sistema per il recupero di materiali da pannolini è stato messo a punto da Fater, il principale produttore italiano nel settore, che ha sviluppato uno schema per la raccolta differenziata e il riciclo dei prodotti sanitari assorbenti (PSA) usati, in particolari i pannolini per bambini.
La proposta, già sottoposta a un ampio test dimostrativo e con il primo impianto italiano in fase di costruzione, si basa su:
1) raccolta differenziata di pannolini e pannoloni;
2) sanitizzazione e separazione delle frazioni riciclabili (frazione plastica e frazione cellulosica mista a sorbente) in autoclave;
3) riciclo delle frazioni recuperate come granulo di plastica mista poliolefinica e come fibra di cellulosa.
I test mostrano un tasso di recupero pressoché pari al 100% delle frazioni teoricamente valorizzabili e un tasso di impiego effettivo nel riciclo (dedotti gli scarti) pari all’84% .
Il costo atteso del servizio è equivalente o inferiore al costo medio di smaltimento.
Come funziona il riciclo?
Il riciclo dei PSA avviene attraverso un processo semplice, che attraverso il trattamento in autoclave per effetto di vapore e pressione ottiene:
- sterilizzazione completa del materiale
- recupero del flusso di materie plastiche (un blend di polipropilene e polietilene),
- recupero del flusso cellulosico e del sorbente
- reflui idrici
Il recupero di cellulosa e plastiche è prossimo al 100% delle frazioni originarie e presenta elevata qualità. A valle delle operazioni di selezione e lavorazione industriale, almeno l'84% delle frazioni originarie ritorna in circolo in nuovi prodotti.
Stefano D'Adda