Sacchetti, CNA: "Il riferimento è comunque Bruxelles"
Per la Confederazione Nazionale Artigianato e PMI, in italia "Si sta tentando di forzare la mano al legislatore e creare varchi giuridici sperando che qualche sindaco particolarmente zelante si muova autonomamente"
08 October, 2013
La Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola Media Impresa attacca. Definisce forzoso e strumentale continuare a sostenere che il bando italiano dei sacchetti sia in vigore, nonostante le ricostruzioni fornite dal Ministero dell'Ambiente, per il quale prima di poter far entrare in vigore il bando è necessario attendere pronunciamenti da Bruxelles. (Qui).
La tesi opposta viene invece sostenuta dall'ex senatore Francesco Ferrante, secondo cui sarebbe sufficiente il meccanismo silenzio - assenso, e dunque il decreto già pienamente in vigore da settembre, quando è scaduto il periodo di sospensione previsto dalle normative in seguito all'opposizione di Regno Unito e Paesi Bassi al provvedimento italiano. (Leggi l'intervista)
"Si tenta di forzare la mano al legislatore e di creare nel contempo qualche varco nel campo giuridico e amministrativo sperando che qualche sindaco particolarmente zelante si muova autonomamente sposando tale interpretazione. Cosa che, peraltro, creerebbe nuovi contenziosi che nessuna persona responsabile e ragionevole dovrebbe alimentare" scrive CNA in una nota stampa.
"Si tratta di una ulteriore dimostrazione di debolezza, poiché l’intenzione manifestata nelle scorse settimane dal Commissario Europeo all’Ambiente di mettere a punto una nuova Proposta specifica per regolamentare la commercializzazione dei sacchetti in plastica leggera conferma che è arrivato il momento di una riflessione organica ed equilibrata sul concetto di biodegradabilità e sull’introduzione di provvedimenti incentivanti e/o disincentivanti per alcuni materiali, che possano comunque muoversi nel pieno rispetto delle regole comunitarie in materia di concorrenza e libera circolazione delle merci.
Si tratterebbe poi di una proposta che comporterebbe un iter legislativo che richiede tempo e attente mediazioni tra gli Stati membri. Da questo punto di vista CNA Produzione, la cui Denuncia dell’attuale normativa italiana inoltrata a suo tempo a Bruxelles è stata recepita dalla DG della Commissione Ambiente con l’apertura di una specifica procedura (n. 2013/4194), si è sempre dichiarata disponibile a confrontarsi sull’eventualità di misure differenziate di ordine incentivante/disincentivante. Diverso è l’atteggiamento di chi invece, incurante anche dei possibili effetti di ordine economico e occupazionale su diverse piccole aziende, teme ora di vedersi sfuggire di mano la possibilità di consolidare una situazione di monopolio che si garantirebbe con la messa al bando totale di tutto ciò che non è bioplastica”.
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