Puglia, Piano rifiuti. Via i termovalorizzatori pubblici. Non autorizzata la discarica di Spinazzola
L'intervento in aula consiliare del presidente Vendola: “Cancellati dalla pianificazione pubblica i termovalorizzatori”. Nicastro: “All’impianto di biostabilizzazione di Conversano. Bonifiche per i lotti di discarica chiusi. La discarica di Spinazzola è al vaglio, non è autorizzata”.
16 October, 2013
L'intervento in aula consiliare del presidente Vendola: “Cancellato dalla parte pubblica, dalla pianificazione pubblica i termovalorizzatori, che sono oggetto da parte mia non di una critica ideologica ma di una critica politica” L'assessore all’ecologia Lorenzo Nicastro: “L’impianto complesso è cosa diversa dalla discarica. Si all’impianto complesso di Conversano. Bonifiche per i lotti chiusi. La discarica di Spinazzola è al vaglio, non è autorizzata”.
L'intervento del presidente Vendola in aula consiliare: “Cancellato dalla parte pubblica, dalla pianificazione pubblica i termovalorizzatori, che sono oggetto da parte mia non di una critica ideologica ma di una critica politica”. Noi abbiamo sulle spalle cento anni in cui nel nome del primato della scienza si è immaginato di costruire un’intera civiltà e un modello di sviluppo sulla fissione dell’atomo. Oggi Fukushima ci dice quanto è necessario cambiare radicalmente atteggiamento, mentalità. Nel nome della scienza si sono costruiti anche degli orrori e non si sono solo consumati degli errori. Quando parliamo di questi argomenti verrebbe voglia di chiedere chi è la scienza e cos’è la scienza.
È pur vero che noi per esempio nell’impianto di termovalorizzazione di Massafra registriamo costantemente limiti di emissioni di inquinanti che sono la metà di quelli previsti dalla legge; quindi una performance ottima, ma tuttavia stiamo parlando di micro inquinanti e le patologie oncologiche hanno a che fare con i micro inquinanti.
Voi sapete che abbiamo ridotto le emissioni di diossina dell’Ilva di Taranto sono passate, non lo dico in nanogrammi perché con i nanogrammi possiamo imbrogliarci da 9 nanogrammi a 0,4 nanogrammi, sono passati, così apprezziamo il carattere limitato della dimensione, da mezzo chilo a quattro grammi all’anno. Tuttavia, quattro grammi all’anno, non è che non costituiscano un problema. Lo dico perché tante volte abbiamo dovuto aspettare il senno di poi e quel senno di poi accompagnava l’edificazione di interi cimiteri prima di trarre le nostre conseguenze su che cos’era, per esempio, la modernità sotto forma di amianto, la modernità di grandi impianti e grandi complessi industriali come quelli anche del nord Italia. Anche la certificazione del rapporto tra inquinamento e patologia è una conquista della ricerca scientifica, non è un dato acquisito.
Ma non è per ragioni ideologiche che noi abbiamo detto di no ai termovalorizzatori. Il punto è che noi abbiamo cancellato dalla parte pubblica, dalla pianificazione pubblica i termovalorizzatori, che sono oggetto da parte mia non di una critica ideologica ma di una critica politica.
Io mi ribello all’idea che con cinque termovalorizzatori, due di parte privata e tre di parte pubblica, avremmo scelto una strada diversa da quella non della mia ideologia ma da quella di tutte le direttive del Parlamento europeo, da quella che è ormai nella letteratura scientifica mondiale, che chiede di ridurre la produzione dei rifiuti, recuperare e riciclare, le tre “r” su cui non c’è documento, non c’è atto che non ci spinga a riflettere.
Noi non possiamo pensare che governare, per chi vinca le elezioni, significhi automaticamente disfare, anche dal punto di vista dei procedimenti amministrativi tutto quello che è stato fatto. Questo è il punto, un punto che rende irreversibili le scelte oggetto dalla sofferenza e anche di una ribellione che io considero per certi versi importante, frutto di una coscienza civile, ambientale che sta crescendo? No, assolutamente. Io lo dico qui, l’assessore non l’ha detto: in qualunque momento avessimo contezza della violazione delle norme contrattuali che ci legano alla vicenda di Conversano, io e naturalmente non è una valutazione all’ingrosso, non è una valutazione a lume di naso, è una valutazione a lume di una gigantesca coscienza e competenza tecnico-giuridica, io non esiterei una frazione di secondo a risolvere quel contratto.
Parliamo della raccolta differenziata. Oggi siamo al punto della svolta, anche per un’altra ragione. La raccolta differenziata lievita dal punto di vista delle percentuali quando c’è il trattamento dell’umido. Quando riguarda soltanto il secco è chiaro che annaspa in percentuali modeste. Quando, invece, con lo sviluppo degli impianti di compostaggio, si raccoglie e si tratta l’umido, questo consente immediatamente di far schizzare in alto le percentuali di raccolta. Aggiungo che i Comuni oggi sono veramente di fronte a un passaggio e devo osservare che è cambiata un po’ la mentalità dei sindaci e il modo di porsi nei confronti di questo argomento.
Il rifiuto può non essere un problema di smaltimento, ma può essere un’occasione di sviluppo, può essere una risorsa.
Non lo so se tra di noi è matura la coscienza di quanto è profondo il cambiamento. Se voi andate suGoogle alla parola bioplastica vedete dalle bucce di banane, dai pomodori si realizzano le nuove plastiche, che sono plastiche, si realizzano le pile per i telefonini. Siamo veramente vicini a una prospettiva di cambiamento straordinaria. Vogliamo essere dentro quella trincea, naturalmente sapendo che quella trincea è fatta di compatibilità ecologica, di occasioni economiche perché si tratta anche di produrre ricchezza.
Io penso che si possa produrre ricchezza in una maniera nuova, sapendo che la qualità dell’aria, la qualità della terra, la qualità del mare appartengono all’idea di ricchezza che noi dobbiamo promuovere.
L'intervento dell'assessore Lorenzo Nicastro in aula consiliare:
“Non saremo la più virtuosa delle Regioni italiane, ma sicuramente non siamo la meno virtuosa. Noi non siamo la terra dei fuochi, almeno, non siamo la terra di certi fuochi. Siamo riusciti a garantire a 4,2 milioni di cittadini pugliesi la liberazione non solo da emergenze rifiuti, da emergenze ambientali, ma da quelle che possono trasformarsi in emergenze salute, quindi in rischio per la salute.
Non è vero, come qualcuno ha detto, che il Governo regionale, che la Regione si sia disinteressata dell’aspetto relativo alle bonifiche, tutt’altro. La mia delibera n. 39 (Approvazione del Piano regionale delle bonifiche) è stata approvata in Consiglio regionale il 12 luglio del 2011, quindi parliamo di un qualcosa al quale si è pensato già due anni fa – anzi, anche prima – e sul quale lo stesso Consiglio regionale si è pronunciato.
Quindi, voglio tranquillizzare i consiglieri e i cittadini presenti, anche quelli che presenti non sono, su una circostanza fondamentale: come prevede il decreto legislativo n. 152, non esiste un solo piano. Esistono piani o programmi differenti che, proprio per questo, si occupano e devono occuparsi di vicende diverse. Il piano delle bonifiche è una cosa, ed è stato approvato; il Piano dei rifiuti è una cosa diversa, e ne stiamo discutendo oggi e poi l’Assemblea legislativa, perché questo è il Consiglio regionale, ne farà il governo che riterrà di fare.
L’impianto complesso è cosa diversa dalla discarica. La discarica Martucci è stata chiusa – mi riferisco ai vecchi lotti – ed è stata chiusa da me nel 2011. Le sorti, le vicende, la storia, la vita di quello che rimane di quell’infausto impianto è di competenza di Enti territoriali (la Provincia, ndr)diversi da quello regionale, questo non perché la Regione intenda in qualche modo sfilarsi o chiamarsi fuori da qualunque forma di partecipazione o di collaborazione nell’individuazione delle soluzioni migliori per innocuizzare, dove c’è da innocuizzare, ogni e qualunque tipo di danno, ma perché è bene che ognuno si prenda le sue responsabilità.
L’impianto complesso di Conversano è una cosa diversa. Lo so che la contrada è la stessa. È una vicenda anche fisicamente diversa. È un impianto complesso a servizio del quale; quindi impianto di biostabilizzazione, produzione CDR, tritovagliatura e poi, come tutti gli impianti complessi, perché questo prevedono attualmente le migliori tecnologie disponibili, anche delle vasche di servizio e di soccorso.
Teniamo distinte le vicende: vecchia discarica Martucci, vecchi lotti e nuovo impianto.
Tra Grottelline e Conversano, spesso, nel sentire comune c’è molta osmosi. Le situazioni sono assolutamente diverse. Grottelline non è un impianto autorizzato. Se dovesse residuare in ragione percentuale l’1 per mille di dubbio che in quella località possano esserci pericoli di qualunque tipo, Grottelline non sarà autorizzata e non entrerà mai in esercizio.
Chiedo ai colleghi della minoranza di non sprecare un’occasione storica. Questo Piano, come tutte le cose degli uomini, è modificabile, è emendabile, è migliorabile ed è anche peggiorabile. Gli uomini fanno cose giuste e a volte, in altrettanta buona fede, ne fanno di sbagliate, però c’è, è una pista, è un percorso sul quale possiamo avviarci tenendo in mano 4,2 milioni di pugliesi. È un’occasione storica. Non perdiamola.