Rifiuti elettronici, perché gli italiani fanno così fatica a smaltirli?
"Garage Story: c'è ancora un tesoro nascosto in garage" è la campagna del consorzio Ecodom per spingere gli italiani a conferire meglio e di più i rifiuti elettronici ed elettrici (RAEE). Sono ben 200 milioni i vecchi apparecchi (grandi e piccoli) nascosti ancora nelle nostre case. Una ricerca Doxa spiega perché siamo così "disinteressati, pigri, accumulatori, nostalgici o idealisti", nel non smaltire questi rifiuti. Voi in che profilo siete? / FOTOGALLERY
13 November, 2013
Ecodom - Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici - è il primo consorzio italiano nella gestione dei rifiuti RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e ha presentato a Milano una nuova campagna di sensibilizzazione per informare quanto si possa ancora fare nel campo del recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici.
C'è ancora una quantità enorme di vecchi elettrodomestici, piccoli e grandi, nascosti o dimenticati nelle nostre case, cantine e garage. Si parla addirittura di 200 milioni di apparecchi, partendo dal vecchio cellulare, rasoio elettrico o phon, per arrivare alla vecchia televisione a tubo catodico o ad un frigorifero, che non usiamo più, ma continuiamo a volere conservare in cantina o garage.
Al primo posto, tra i grandi elettrodomestici, troviamo i condizionatori portatili (il 32% non sono più in uso), seguiti da asciugatrici (21%) e da boiler elettrici (16%). Tra i piccoli, invece, sul podio le pianole musicali (48%), seguite dai video registratori (43%) e dai monitor per il tubo catodico (38%). Questi i principali risultati del “Rapporto di ricerca sulle abitudini di utilizzo e smaltimento dei RAEE, da parte dei consumatori italiani”, commissionato nel 2012 da Ecodom a Ipsos.
Purtroppo lo spreco è enorme, se si pensa che da un solo frigorifero è possibile ricavare circa 40 kg di materie prime seconde.
Ecodom ha allora affidato alla Doxa un'indagine sui profili più comuni di italiani "conservatori", almeno per quanto riguarda l'elettronica, che per svariati motivi dimenticano o rimandano alle calende greche la telefonata al servizio "rifiuti ingombranti" della propria città o il viaggio alla piattaforma ecologica, per smaltire un rifiuto che spesso è anche ingombrante e pesante.
Ne è emerso un quadro molto attendibile e anche divertente, con profili come "l'Idealista", che conserva in cantina un vecchio boiler elettrico non funzionante "perché magari un giorno diventa un pezzo di design". O il "Nostalgico", che conserva un'enorme televisione a tubo catodico, "perché è convinto che prima o poi la porterà nella casa al mare".
Entrando meglio nei numeri di Doxa, si scopre che il primo filone complessivo è quello dei “disinteressati” (circa il 31% del campione), di cui fanno parte anche i pigri e i disinformati, ovvero quelli del “come faccio a liberarmene”, “non saprei a chi rivolgermi”, “la prossima volta me ne libero”.
Al secondo posto troviamo “i razionali” (29% del campione) ovvero gli accumulatori, gli oculati e gli appassionati del fai-da-te: per loro conservare il vecchio elettrodomestico è una scelta “ragionata”. Sono quelli del “non si sa mai, potrebbero sempre servire”, del “meglio uno di scorta, anche se non funziona”, del “magari un giorno potrei ripararlo”.
Il terzo filone, infine, è costituito dagli “emotivi” (circa il 20% del campione) i quali non si liberano del vecchio elettrodomestico per una ragione tutta affettiva. Nostalgici o idealisti, sono quelli del “magari un giorno diventa un pezzo di design”, del “ci sono affezionato”, del “gli apparecchi di una volta non esistono più”.
Inoltre Ecodom ha affidato a tre personaggi conosciuti dal pubblico, il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, la decoratrice e conduttrice tv Barbara Gulienetti e lo chef Renato Bernardi, l'incarico di raccontare la propria esperienza nel "tenere chiusi in casa" vecchi apparecchi, che andrebbero smaltiti, chiedendo di provare a riconoscersi in uno dei 10 profili profili stilati da Doxa.
Ecodom, Consorzio volontario privato, senza fini di lucro, costituito nel 2004 dai principali produttori di AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) presenti sul mercato italiano, si occupa di gestire i RAEE dei Raggruppamenti R1 (frigoriferi, congelatori, condizionatori), R2 (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua) e R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica, apparecchi di illuminazione).
Nel corso del 2012 ha recuperate 62.000 tonnellate di materie prime seconde: al primo posto il ferro (oltre 44.000 tonnellate), seguito da plastica (7.000 tonnellate), rame (2.000 tonnellate) e alluminio (1.700 tonnellate).
di Stefano D'Adda