Inceneritore Eta-Marcegaglia in provincia di Foggia. Poche notizie sui collaudi
"La fase dei collaudi funzionali al termine dei quali è atteso il rilascio di un certificato di verifica da parte della Regione Puglia dovrebbe durare sei mesi, prorogabili a fronte di un parere dell'ARPA con ulteriori sei". Mancano però le notizie ufficiali. A scriverlo Giuseppe Dimunno per il blog noinceneritoretressanti.blogspot.it del 16 novembre 2013
26 November, 2013
Lo stato di eccezione. L'inceneritore Eta-Marcegaglia a Foggia. "La Regione Puglia informi la cittadinanza". Giuseppe Dimunno per il blog 3 Santi all'Inferno del 16 novembre 2013.
Modifiche in corso d'opera non ancora autorizzate ed emergenza rifiuti sempre più concreta. Nessuna chiarezza sulla provenienza del combustibile e sulla durata dei test. E' stata inviata all'assessorato regionale all'ecologia una nuova richiesta di accesso agli atti sull'inceneritore ETA-Marcegaglia nei pressi dei borghi Tressanti e Mezzanone, in agro di Manfredonia, come testimoniato anche dal blog 3 Santi all' Inferno.
Dall'estate del 2013, infatti, sono in corso test che prevedono l'accensione della ciminiera, ma non c'è stata alcuna comunicazione ufficiale che spieghi alla cittadinanza quello che sta accadendo oppure se ci siano stati, durante l'esercizio provvisorio, degli incidenti. La fase dei collaudi funzionali – al termine dei quali è atteso il rilascio di un certificato di verifica da parte della Regione Puglia (ai sensi dell'art. 4 c. 8 del Dlgs. 133/2005) – dovrebbe durare sei mesi, prorogabili a fronte di un parere dell'ARPA con ulteriori sei. Risulterebbero ancora non autorizzate dagli uffici VIA ed AIA le modifiche in corso d'opera, che erano state apportate dalla società in fase di esecuzione, ben più di un anno fa, né sono consultabili, presso gli enti di competenza, i relativi elaborati progettuali. Si tratta di documenti essenziali a valutare la “sostanzialità” di tali modifiche, nonché la necessità di una nuova procedura di compatibilità ambientale; non solo, molte di queste modifiche avallano motivi già al centro del ricorso amministrativo presentato nel 2011 dal Comune di Cerignola contro la Regione Puglia ed ancora in attesa di giudizio.
La richiesta di accesso agli atti si concentra anche sulla provenienza del combustibile utilizzato negli ultimi mesi, quegli stessi rifiuti, con cui l'impianto è stato diverse volte acceso.
Le discariche di Cerignola e di Deliceto sarebbero già in grado, secondo un'ordinanza dell'ufficio stralcio, cosidetto dallo stesso commissario delegato all'emergenza rifiuti, Nichi Vendola, di produrre frazione secca combustibile idonea all'incenerimento nel forno sito nelle campagne foggiane, mentre la discarica di passo Breccioso a Foggia, ancora in attesa di aggiornamento circa la propria autorizzazione, è stata tempo fa al centro di sperimentazioni da parte del Politecnico di Bari per produrre ecoballe (con risultati dubbi).
D'altro canto, secondo fonti ufficiali, l'AMIU Bari dovrà far sapere entro pochi giorni alla Regione come intende chiudere il ciclo dei rifiuti solidi della città di Bari. Intanto, l'attuale attività di collaudo in corso presso l'inceneritore potrebbe sostituirsi di fatto all'attività ordinaria, anche dato il rischio, sempre più incombente negli ultimi giorni, di una crisi rifiuti a causa dell'esaurimento delle discariche di Foggia e provincia, nonché della raccolta differenziata al palo.
Dubitare licitum est! Foggia diventerà una colonia di rifiuti?
Se non verrà data una risposta urgente a questi interrogativi è probabile il ricorso ad una diffida, per evitare il perdurare di uno “stato d'eccezione” relativo alle modifiche in sospeso, nonché il funzionamento dell'impianto, senza informazione alcuna da parte della cittadinanza: un'istanza complementare verrà inviata al Comune di Manfredonia per ottenere il certificato di fine lavori. Si attendono le risposte entro Natale.